Il ritrovamento di una carriola fra le sterpaglie di un campo, avvenuto domenica nell’isola di Ponza, potrebbe costituire la “prova regina” per la svolta sul caso della morte di Gianmarco Pozzi, il kickboxer morto sull’isola il 9 agosto di tre anni fa. Il suo corpo fu ritrovato all’interno del giardino di una villetta dell’isola: era scalzo, in costume e con una profonda ferita alla testa. Alcuni testimoni, che furono sentiti mesi dopo, dichiararono di aver visto tre uomini trasportare il cadavere di un uomo proprio su una carriola, che non era però mai stata trovata. Ora gli inquirenti ipotizzano che possa essere quella ritrovata domenica: al momento l’oggetto è stato sequestrato dai carabinieri del Ris, che faranno le dovute analisi per la ricerca di tracce di Dna utili a chiarire se il corpo di Pozzi sia davvero stato caricato su quello strumento da lavoro e se vi siano impronte sui manici di coloro che l’avrebbero caricato.

Secondo le prime ricostruzioni contenute nella perizia del medico legale, la causa della morte fu quella di un tragico incidente che avrebbe fatto cadere il ragazzo da un’altezza di 2,70 metri. Ma gli avvocati e i familiari di Pozzi non hanno mai accettato questa versione degli inquirenti come definitiva. Ad alimentare i dubbi sono state delle ferite riscontrate sul lato sinistro del corpo della vittima, che non convincono gli avvocati e fanno temere un’eventuale aggressione poiché la caduta è avvenuta sul fianco destro del suo corpo. Inoltre, sul corpo di Pozzi sono state rinvenuti anche tagli, contusioni e il segno di una corda stretta intorno alla vita, tutti elementi compatibili con un’aggressione vera e propria.

Tra le varie ipotesi circolate in questi anni e mai condensate in accuse vere e proprie, c’è quella che inquadrerebbe la morte dell’uomo all’interno dei giri di spaccio presenti sull’isola. Alcune persone coinvolte nel traffico di stupefacenti conoscevano molto bene l’atleta e il suo nome compare anche all’interno di alcune intercettazioni riportate da Fanpage: “Se io so qualcosa e tu centri qualcosa con la morte di Gianmarco, tu da Ponza è meglio che scappi. Perché ti veniamo a prendere dove stai”. L’esito degli esami è atteso per i prossimi giorni, e a partire da essi si capirà se l’elemento della carriola può costituire una svolta nell’indagine.

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