“Do il mio personale benvenuto e quello del nostro partito ad Antonio Catalfamo che ha deciso di lasciare La Lega-Prima l’Italia per aderire a Forza Italia“. Così lo scorso gennaio Gianfranco Micciché accoglieva tra le file di Forza Italia, Antonio Catalfamo, ex deputato regionale per la Lega, di cui era stato perfino capogruppo. Oggi Catalfamo è finito agli arresti domiciliari su richiesta della procura di Messina con l’accusa di concussione e corruzione. Un’indagine della Guardia di finanza della città sullo Stretto ha ricostruito una serie di gare d’appalto per la gestione del Papardo, l’ospedale della zona Nord del capoluogo peloritano.
Secondo l’accusa, grazie alla complicità della direttrice amministrativa Francesca Paratore, anche lei da oggi ai domiciliari, Catalfamo avrebbe fatto pressioni per alcune assunzioni a ridosso delle elezioni comunali di Messina del giugno del 2022 e delle Regionali dello scorso settembre. In un caso le pressioni hanno riguardato un’assunzione presso la ditta che svolgeva il servizio di pulizia dell’interno ospedale. Ditta che poi veniva avvantaggiata – secondo quanto ricostruito dalle indagini – nella partecipazione a pubblici concorsi, ovvero ancora nella predisposizione da parte dell’azienda Ospedaliera di bandi di gara hoc. Uno di questi bandi sotto la lente della procura ammonta a quasi 54 milioni di euro.
Catalfamo, 43 anni, originario di Milazzo, era stato eletto nel 2017, a 37 anni, tra le file di Fratelli d’Italia con 4243 preferenze. Laureato in giurisprudenza, era stato spinto nell’agone elettorale dal padre Rosario, dermatologo, ed ex assessore provinciale con Alleanza nazionale, molto vicino all’ex vicepresidente del Senato Mimmo Nania. Forte dell’eredità politica paterna ha guidato il gruppo meloniano fino all’abbandono nel gennaio del 2020. Illuminato sulla via del Carroccio, era poi passato alla Lega per Salvini Premier nel gennaio del 2020 ed era stato eletto capogruppoall’Assemblea regionale siciliana, rimanendo alla guida dei deputati leghisti fino alle dimissioni di Nello Musumeci. Alle successive elezioni non è riuscito a ottenere la riconferma, passando poco dopo tra le file di Forza Italia: “Ho avuto modo di conoscere, nella scorsa legislatura all’Ars, le doti umane e politiche di Catalfamo, persona seria e capace, e gli esprimo il mio apprezzamento per aver deciso di continuare il suo impegno politico nel nostro partito augurandogli un proficuo lavoro”, diceva Micciché lo scorso gennaio.