Una lunga video-lettera pubblicata sui social in cui esprime un concetto semplice: lo studio è uno strumento libertà. Così Luca Sommi ha deciso di rispondere alle affermazioni di Flavio Briatore. L’imprenditore, pochi giorni fa, ospite a Cartabianca su Rai3, ha infatti detto la sua sul mondo del lavoro, riscoprendo, di fatto, le caste e sostenendo l’idea secondo cui i figli dei falegnami non dovrebbero studiare, ma proseguire il lavoro dei genitori.
Premettendo che “non c’è niente di male” ma anzi “c’è tanto di bene” nel fare qualunque mestiere, Sommi spiega che tutti i lavori “possono diventare arte se fatti con amore”. “Studiare – dice ancora il giornalista e autore televisivo – non è importante per citare le cose, per far vedere che si sanno le cose. Lo studio è importante per il principio di autodeterminazione. Ossia io attraverso la conoscenza riesco a stabilire ciò che è bene e ciò che è male della mia vita. Riesco a intraprendere una strada piuttosto che un’altra perché, con la conoscenza, riesco a capire che una strada è più incline alle mie ambizioni”. Spiegando che è possibile che anche Nathan Falco, figlio di Briatore e di Elisabetta Gregoraci, decida di seguire una strada diversa rispetto a quella del padre, Sommi specifica che è attraverso lo studio che il ragazzo “potrà capire il proprio destino”.
“Lo studio è l’unico strumento libertà, è avere la capacità della maturità critica, del libero arbitrio, dell’autodeterminazione”, prosegue ancora Sommi che chiede quindi a Briatore il perché di tanto accanimento contro lo studio. “Non è una cosa che le fa onore, le farebbe onore dire ‘a mio figlio farò studiare quello che preferisce e dopo gli studi gli insegnerò i mestieri'”, rimarca ancora il giornalista che invita quindi Briatore a “non denigrare lo studio”. “Senza l’università e lo studio, senza quegli studiosi, non ci sarebbe libertà e quindi la invito a misurare di più le parole”.