In un lungo post-sfogo su Instagram, il cantautore ha replicato al video pubblicato ieri da Fiorello e Biggio: “Siete ossessionati dai soldi, fate tutto per ragioni di denaro e potere”
Pungenti, ma ironici e leggeri come nel loro stile Fiorello e Biggio. Serio e con poca voglia di scherzare Morgan. È botta e risposta a distanza tra i due mattatori, reduci dal grande successo di “VivaRai2!”, e il cantautore. Il motivo della contesa? Le recenti dichiarazioni dell’artista sul Festival di Sanremo. Nella serata del 21 giugno al Maxxi, durante un dialogo con Vittorio Sgarbi, Morgan aveva criticato l’operato di Amadeus come direttore artistico della kermesse: “Credo sia antidemocratico far firmare per cinque anni a uno la direzione di Sanremo… non dico perché lui non se ne intende di musica, perché questo è un dato di fatto e sarebbe una cosa da non fargli firmare nemmeno per un anno… ma cinque”, aveva sentenziato.
Puntuale, pochi giorni fa, era arrivata la replica del conduttore in un post su Instagram: “In silenzio anche un idiota può sembrare una persona intelligente. Sfortunatamente gli idioti vogliono sempre parlare”. Un messaggio criptico, che Fiorello e Biggio hanno specificato rivolgersi alla coppia Sgarbi-Morgan, per poi difendere a spada tratta Amadeus con la loro arma migliore: l’ironia. “Avete ragione Sgarbi e Morgan, Amadeus non è capace”, hanno scherzato i due in un video pubblicato ieri su Instagram, elencando poi solo alcuni tra i brani di successo scelti dal direttore artistico per gli ultimi Festival.
LA REPLICA DI MORGAN
A stretto giro è arrivata la replica di Morgan, affidata a un post su Instagram. “Ma complimenti miei cari occupanti della musica italiana (discografia, non musica) cosa c’è, state scomodi nelle tende che avete piazzato all’Ariston? Ma non vi imbarazza con tutti i soldi che avete, con tutto il potere che avete, con tutti i tirapiedi che avete, mettervi all’attacco di un uomo solo che cerca di fare cose belle e che lotta perché questo paese evolva culturalmente? – ha sottolineato l’artista –. Ma poi, quale sarebbe la vostra motivazione? Ah già, dimenticavo, i soldi, la vostra ossessione. Sono i soldi che vi fanno perdere la brocca a sto livello? O è semplicemente la mancanza di umanità o l’ignoranza per cui non vi frega nulla di niente e di nessuno? Io non ho paura di voi, ma voi fate paura, siete dei prepotenti, degli aggressivi e fate tutto solo ed esclusivamente per ragioni di denaro e di potere (…)”.
Poi, ha accusato Fiorello e Amadeus di volerlo sfidare, evidenziando, a suo parere, la scarsa cultura musicale dei due: “Vi manca qualunque minima coscienza musicale, siete veramente imbarazzanti. Una esibizione di mera prepotenza e gara a chi ce l’ha più duro. Volete sfidarmi? Vincere una gara contro chi? A parte che se vi dovessero chiedere cosa è un do maggiore, comincereste a fare l’imitazione di Totò o il ballo del qua qua per riempire il buco”. E ancora: “Mettersi contro di me è molto facile perché è mettersi contro una persona che quando ha l’occasione di andare in scena lo fa con impegno, umiltà, serietà e competenza”. Secondo il cantautore, il Festival della Canzone Italia è in mano all’egemonia di pochi: “Forse non avete capito che io non voglio né condurre né dirigere Sanremo. Io semplicemente sogno che sia libero da egemonie e potentati, che sia una rifioritura della canzone italiana”. Infine, l’ultima stoccata: “Ma finché è occupato dai caciaroni della cassa dritta e dell’autotune usato alla carlona sarà sempre la stessa orrenda chiassosa radio che i musicisti oggi non fanno altro che spegnere. Al di là dei vostri incassi, delle vostre tasche e dei vostri conti correnti. La musica sta da un’altra parte”.
PIOGGIA DI CRITICHE E POLEMICHE
A generare scompiglio e scaldare gli animi non sono state solo le dichiarazioni dell’artista sul ruolo di Amadeus e sul Festival di Sanremo. Il dialogo con il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi sul palco del Maxxi (apertura della stagione estiva del museo romano) è stato giudicato “volgare e sessista” persino dal ministro Gennaro Sangiuliano e anche Alessandro Giuli, direttore del museo romano, ne ha preso le distanze. Tra il pubblico – divertito per gli aneddoti e le battute raccontati dal critico d’arte – alcune dipendenti, indignate, hanno presentato una lettera di protesta al loro superiore. Morgan però non ci sta. E in una recente intervista a Mowmag, ha dichiarato che la pioggia di critiche e polemiche è un “chiaro esempio di cosa vuol dire strumentalizzare da parte dei detrattori”.