“Ho chiesto al direttore del Maxxi una spiegazione scritta su quanto accaduto”. “E ribadisco di essere sempre stato lontano da manifestazioni sessiste e torpiloquio”. Mentre sul tema della parità di genere “lezioni non ne accetto“. Così il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano si è difeso in question time in Parlamento rispondendo alle interrogazioni presentate in merito al caso del sottosegretario Vittorio Sgarbi e Morgan al Maxxi diretto da Alessandro Giuli. Già nella giornata di sabato primo luglio, quando è scoppiato il caso, Sangiuliano, interpellato dal Fattoquotidiano.it, aveva dichiarato di non saperne nulla e di essere “contro ogni forma di volgarità”. Poi aveva scritto al direttore Giuli per chiedere conto di quanto accaduto: ovvero uno spettacolo sicuramente poco decoroso, fatto di aneddoti sessisti e parolacce, messo in scena in primis da Vittorio Sgarbi, sollecitato da Morgan sotto lo sguardo dello stesso Giuli.
“Signor ministro, sono in imbarazzo per Lei, perché spiegare il turpiloquio fallocrate di Vittorio Sgarbi non deve essere facile. Non la invidio, ma chiedo: Sgarbi fa l’attore o il suo sottosegretario? Soprattutto, ci dica: che deve fare di peggio perché lo sollevi dall’incarico?”. Così il deputato dem Mauro Berruto, nel corso del Question time, ha illustrato l’interrogazione del Pd al ministro della Cultura sulla vicenda. Nella replica la capogruppo del Pd in commissione Cultura, Irene Manzi, rivolgendosi al ministro Sangiuliano si è detta “insoddisfatta della sua risposta. Con le sue parole ferme di condanna, lei ha marcato la fine di ogni rapporto di fiducia con il sottosegretario Vittorio Sgarbi e anche con il direttore del Museo Alessandro Giuli, e a questo punto dovrebbero seguire fatti e comportamenti conseguenti. Le faccio questa domanda: un sottosegretario alla Cultura può parlare in quel modo senza che accada nulla?“.
Il ministro Sangiuliano infatti ha definito i fatti del Maxxi “inammissibili tanto più in un luogo di cultura. Il rispetto per le donne è una costante per un conservatore come me. La libertà di pensiero trova un limite nel rispetto e non deve ledere ma mantenere un rigore”. Però poi ha aggiunto: “Non capisco cosa potrei fare di più energico, essendo un non violento, orgogliosamente non violento, non posso ricorrere ad atti violenti nei confronti del sottosegretario Sgarbi. Io posso solo dire quello che ho detto nelle ore immediatamente successive con grande tempestività: sono da sempre categoricamente lontano dalle manifestazioni sessiste e dal turpiloquio. E credo tantissimo nel ruolo delle donne”.