L’appartamento, insomma, ha qualcosa di estroverso e di introverso insieme, e più che nelle singole stanze, ognuna delle quali è collegata in qualche misura col mondo esterno, è qui che più fortemente si avverte questa introversione, qui dove il mondo esterno è diventato tale nel momento stesso in cui si è richiusa la porta d’ingresso.

Viaggio avventuroso intorno alla mia camera, di Karl-Markus Gauss (traduzione di Enrico Arosio; Keller editore), è un periplo originalissimo e gustoso fatto dentro i confini del quotidiano. L’autore austriaco, pur rimanendo fermo in un luogo, riesce a raccontare, esplorandolo, il mondo. La camera diventa luogo nella mente, capace di spostare il lettore in un universo di verosimiglianza formidabile. Emilio Salgari insegna che non è necessario spostarsi fisicamente per raccontare l’altro. E così Karl-Markus Gauss attraverso il letto, la scrivania, il vecchio baule, il libro di cucina della nonna, il tagliacarte può raggiungere ricordi e territori. Può sviscerare regioni dimenticate, nazionalità sconosciute, imprese coraggiose di uomini comuni e saghe famigliari. Un libro intelligente, ironico, elegante e con l’invidiabile capacità di far volare alto il lettore, riuscendo nel compito che ogni autore dovrebbe prefissarsi: far viaggiare il ricevente del messaggio letterario.

Capire i Balcani orientali, di Gian Marco Moisé (con un contributo di Moni Ovadia; Bottega Errante Edizioni), inizia con una domanda: se questi esistono veramente. Con una ricerca appassionata su Bulgaria, Romania e Moldova e su quello successo in questi paesi dalla caduta del Muro ai giorni nostri, Moisé ricostruisce uno spaccato storico-linguistico-sociologico capace di fare chiarezza e di definire un’analisi di queste discipline impossibili da separare seguendo i confini nazionali di queste tre entità. Dopo le schede di presentazione dei Paesi trattati, il libro affronta le identità, le origini dei popoli e le loro caratteristiche principali, una panoramica dei diversi percorsi storici che hanno caratterizzato quei territori, la politica interna ed estera degli ultimi trent’anni, l’economia e lo stato di diritto, la cultura e il turismo. Capire i Balcani orientali è un testo esaustivo e scritto in modo semplice (ma non semplicistico), capace di trasformare un potenziale materiale di nicchia in un lavoro papabile per qualsiasi lettore curioso. Un buon libro per chiunque vada a visitare Bulgaria, Romania e Moldova, ottimo sostituto di guide turistiche trite e ritrite.

Il leone e l’usignolo, di Kaya Genç (traduzione di Luca Castelletti; Hopefulmonster editore), è un buon reportage che racconta la Turchia moderna. Seppur siano presenti parecchi luoghi comuni (chiunque abbia abitato, lavorato o vissuto una certa Istanbul si troverà davanti a diverse interpretazioni opinabili sulla situazione sociale della megalopoli), il testo del romanziere-saggista-reporter può essere un buon punto di partenza per chi si approccia alla Turchia per la prima volta, soprattutto nell’aiutare a analizzare il fallito, finto, e ridicolo colpo di Stato del 2016 e quelle che ne sono state le conseguenze nel 2017 (tutt’altro che ridicole). Emerge, in questo viaggio, il passato della nazione, emerge la ridondante voce dell’Akp dietro le scelte del popolo, emergono i contrasti e le speranze, emergono le condanne e le ingiustizie. Mischiando memorie personali, interviste e reportage l’autore sviscera l’anima della Turchia.

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