Dopo ben 12 anni di detenzione parlerà per la prima volta davanti ai microfoni di Chi l’ha visto?: Salvatore Parolisi, ex militare, condannato per l’omicidio della moglie Melania Rea, uscito per la prima volta dall’istituto penitenziario di Bollate (Milano) grazie a un permesso premio, è stato raggiunto all’esterno del carcere dai microfoni della popolare trasmissione di Rai Tre per un’intervista esclusiva, di cui sono stati diffusi pochi secondi nella promo della puntata, prevista per stasera, mercoledì 5 luglio, alle ore 21.20.
Nella preview del servizio si vede la cronista della Rai sollecitare Parolisi, che risponde alle domande su come sarà la vita fuori dal carcere, visto che l’ex militare d’ora in poi potrà beneficiare di permessi giornalieri (l’uomo dovrà scontare altri 8 anni di detenzione). “Sarà dura, perché il nome… è un po’ così”, risponde Parolisi, chiaramente preoccupato dalla risonanza mediatica del suo caso. “Poi c’è chi ha pregiudizi, chi invece no, quindi insomma è un po’…” ha proseguito l’ex militare campano. L’anteprima del servizio integrale si interrompe così, per proseguire durante la puntata che andrà in onda stasera.
Parolisi può usufruire adesso dei permessi perché sembra essere un detenuto “modello”: nel carcere di Bollate l’ex militare lavora infatti come centralinista. La vicenda che lo vide coinvolto nel 2011 – come unico indagato per l’omicidio della moglie Melania Rea, uccisa a soli 29 anni – suscitò un grande clamore, soprattutto per le “contraddizioni” di Parolisi, che, ospitato in diverse trasmissioni televisive piangeva per la defunta moglie ma nel frattempo manteneva i contatti con l’amante, una soldatessa, come testimoniavano le chat “piccanti” ritrovate sul suo cellulare. L’uomo si è sempre dichiarato innocente.
Quella di stasera sarà la prima intervista per l’uomo dopo l’arresto e la condanna: decisamente una puntata da non perdere per chiudere questa intensa stagione di Chi l’ha visto?. Non mancheranno gli aggiornamenti sul caso della piccola Kata, la piccola scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno, oltre naturalmente agli appelli, le richieste di aiuto e le segnalazioni di persone scomparse.
