Mercoledì 28 giugno Anikka Deidda, una ragazza italiana 21enne di origini cagliaritane, è morta nel corso di un’escursione dopo essere precipitata, poco dopo le 19, nei pressi della cascata di Santa Petronilla nel territorio di Biasca (Svizzera). Dopo un volo di circa 40 metri, il corpo della ragazza è finito sulle rocce sottostanti alla cascata. Gli investigatori svizzeri, giunti sul posto dopo i fatti, hanno inquadrato la sua morte come un incidente fortuito, escludendo da subito l’ipotesi di un coinvolgimento del ragazzo con il quale Anikka si trovava in quel momento, il suo attuale compagno.
Anikka era iscritta alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, ma si era recentemente trasferita a Como dividendo una casa col 24enne con cui si stava frequentando. I genitori della giovane però, Gianluca Deidda e Daniela Contu, non sono assolutamente convinti della versione dei fatti fornita dagli inquirenti svizzeri, e temono che le cause della morte della figlia siano altre e, chiamino in causa degli eventuali responsabili. “Voglio sapere com’è morta mia figlia Annika e cosa sia accaduto prima, durante e dopo quello che le autorità svizzere hanno subito liquidato come un tragico incidente”, queste le parole del padre, che ha poi aggiunto delle precisazioni sulle abitudini della figlia, drasticamente cambiate a partire da ottobre, in corrispondenza della conoscenza del ragazzo con cui poi è nata la relazione. Da quel momento in poi la ragazza ha “perso 25 chili” e, sempre secondo i genitori, ha iniziato a “drogarsi” e “frequentare giri di persone molto ricche, che andavano a prenderla con limousine e altre auto costose”. Tutti elementi che in questi mesi hanno alimentato la preoccupazione dei genitori, tanto da decidere di ingaggiare di un “investigatore privato” su scelta della madre nel mese di aprile per fare luce sulle attività private di Anikka. La ricostruzione dei genitori è poi proseguita puntualizzando che nei giorni scorsi la ragazza aveva confidato ai genitori di “voler lasciare il ragazzo e abbandonare la città di Como dove viveva”. Solo pochi giorni dopo lui l’ha invitata a fare questa escursione in sua compagnia.
Sono “troppe le cose che non tornano” secondo i genitori, ed è per questo motivo che il padre della giovane ha deciso di presentare un esposto alla Procura per “intervenire e affiancare i magistrati del Canton Ticino” al fine di capire fino in fondo la dinamica che ha portato alla morte di sua figlia. I funerali della ragazza si svolgeranno oggi, 05 luglio, alle 15:30 presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Cagliari.