È rimasto vicino al cadavere per una quindicina di minuti. Dopo l’impatto con la bici di Davide Rebellin, l’ex campione di ciclismo travolto e ucciso lo scorso 30 novembre a Montebello Vicentino, il camionista tedesco Wolfgang Rieke non sì è dato subito alla fuga. Lo racconta il pm Hans Roderich Blattner nelle carte dell’inchiesta: il 62enne, che sarà estradato in Italia, è accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso. Le telecamere mostrano Rieke mentre dopo aver investito Rebellin cerca di cancellare le tracce dell’impatto con la saliva. Scrive il magistrato: “Il conducente dopo essersi passato la mano sulla bocca, l’aveva strofinata per due volte contro il paraurti, nell’obiettivo di eliminare le tracce derivanti dalla collisione con il ciclista”.
Nelle carte dell’inchiesta, riportate dal Corriere della Sera, emerge come il camionista non abbia visto Rebellin che si stava allenando lungo la Regionale 11 perché non ha inserito la freccia: il sistema di sicurezza avrebbe infatti attivato la telecamera del tir che riprende la fiancata. Un’altra telecamera, di un ristorante vicino al luogo dell’incidente, ha invece ripreso tutto: “Immediatamente dopo l’urto con il ciclista, il mezzo effettua un evidente sobbalzo“. Rieke quindi si ferma e scende dal camion: si avvicina “ai resti della bicicletta per poi avvicinarsi anche alla salma“. E per diversi minuti, secondo chi indaga, cerca di cancellare le prove. Poi riparte “a velocità sostenuta”, lasciando lì sulla strada il cadavere di Rebellin.
Il suo tragitto, dopo un paio di tappe, lo porta dritto in Germania. Il pm scrive che il camionista “ha evitato le arterie stradali e autostradali principali in modo da raggiungere il proprio Paese passando per rotte secondarie, così evitando i controlli che nel frattempo erano stati predisposti”. Dopo il mandato di arresto europeo, però, è arrivato il fermo di Wolfgang Rieke e ora la conferma della sua estradizione in Italia. Per il giudice italiano che ne chiese l’arresto, Rieke è invece “del tutto insensibile a qualsiasi forma di scrupolo“. E e il suo comportamento denota “una stupefacente assenza di alcun segnale di rimorso“.