A Napoli una madre in compagnia del figlio con il braccio ingessato ha deciso di prendere un taxi dalla stazione ferroviaria per raggiungere casa della sorella, zia del bambino. Secondo quanto si apprende da una lettera di sfogo, rilasciata proprio dalla sorella della donna, il tassista non ha lasciato i propri clienti dove avevano richiesto ma da un’altra parte. Il motivo? Non aveva voglia di imbottigliarsi nel traffico e fare un giro più lungo a causa della presenza di strade chiuse.
Un comportamento che ha suscitato le ire e le proteste di tutta la famiglia e portato, qualche ora dopo, la donna a denunciarne la scorrettezza su un gruppo Facebook noto come “Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli”. La lettera pubblicata dalla donna è pesante e carica di rabbia: “Caro tassista che hai caricato mia sorella e suo figlio col gesso alla stazione di Napoli alle 20.15 circa stasera, e non li hai lasciati sotto cosa mia ma praticamente sopra a Santa Lucia, quasi a piazza Plebiscito, sappi che io domani mi attacco al telefono e segnalerò questa cosa a tutte le compagnie di taxi finché non si capirà chi eri. Perché che sei uno str**zo si deve sapere”, aggiungendo poi l’accusa: “Ti sei comportato da schifo”.
Tanti i commenti indignati sotto il post di persone residenti, che hanno consigliato alla donna di rivolgersi all’ufficio Trasporto pubblico non di linea del Comune di Napoli, un portale che il Comune mette a disposizione per eventuali reclami, violazioni, richieste di denaro eccedente l’importo da tassametro e/o i relativi supplementi previsti dal tariffario, rifiuto da parte del tassista all’adozione delle tariffe predeterminate e per qualsiasi altra violazione del conducente.