Palazzo Chigi apre uno scontro con la magistratura dal sapore di berlusconismo per difendere la ministra del Turismo Daniela Santanchè e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro dai loro guai giudiziari. Facendo filtrare l’attacco con frasi attribuite a non meglio precisate “fonti”, la premier Giorgia Meloni e il suo entourage definiscono parte della magistratura come un fronte dell’opposizione, accusando le toghe addirittura di voler interferire nella campagna elettorale per le Europee 2024. L’offensiva destinata a surriscaldare il clima politico, fa insorgere la segretaria del Pd Elly Schlein che parla di “toni intimidatori” usati tra l’altro per difendere “due pagine davvero inquietanti” della cronaca politica, finendo per alimentare “un pericoloso scontro tra poteri”. Quindi la sfida alla presidente del Consiglio: “Esca dal suo silenzio e si assuma le sue responsabilità”.
Gli attacchi del governo – Nella velina diffusa da Chigi si citano le notizie che nelle ultime 48 ore hanno riguardato membri del governo: l’indagine nei confronti di Santanché, confermata dalla Procura di Milano, e la decisione del gip di Roma che ha disposto l’imputazione coatta per Delmastro, indagato per rivelazione di segreto d’ufficio in relazione al caso Cospito, nonostante la richiesta di archiviazione dell’accusa. In un processo “non è consueto che la parte pubblica chieda l’archiviazione” e il gip invece “imponga che si avvii il giudizio”, sostiene il governo a proposito del sottosegretario, dimostrando poca dimestichezza con le aule di giustizia (i casi di imputazione coatta sono frequentissimi). Mentre per quanto riguarda Santanchè, indagata per falso in bilancio e bancarotta, “in un procedimento in cui gli atti sono segretati è fuori legge che si apprenda di essere indagati dai giornali, curiosamente” nel giorno dell’informativa in Parlamento, “dopo aver chiesto informazioni all’autorità giudiziaria”. “Quando questo interessa due esponenti del governo”, è la conclusione, “lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione” e “abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee”, attaccano ancora dalla sede del governo.
Le falsità sulla ministra – Anche su Santanché, però, le falsità sono molteplici. Innanzitutto gli atti dell’indagine, per legge, non sono più segretati da febbraio, cioè da quando è scaduto il termine massimo di tre mesi in cui è possibile mantenere riservata l’iscrizione, anche di fronte a una richiesta formale dell’interessato. Per “scoprire” dell’esistenza del fascicolo, quindi, sarebbe bastato fare un accesso in Procura negli ultimi cinque mesi (mentre gli avvocati della ministra, evidentemente, l’hanno fatto prima). La notizia che Santanché fosse indagata, in ogni caso, era stata data già il 3 novembre in contemporanea da quattro quotidiani: il Fatto, il Corriere, il Giornale e Verità e affari. Come l’hanno scoperto? Non grazie a una fuga di notizie, ma leggendo gli atti della procedura pubblica di liquidazione giudiziale aperta dai pm nei confronti della società Visibilia. Tra le carte, infatti, c’era un’annotazione della Guardia di finanza che ipotizzava i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali a carico degli amministratori, tra cui Santanché. Il 5 luglio, giorno dell’informativa in Parlamento, la notizia è stata semplicemente “ripresa” in prima pagina da Domani, circostanza sfruttata dalla ministra per accusare la stampa di averle teso un'”imboscata”.
Schlein: “Toni intimidatori”. Conte: “Vergognoso attacco” – Contro la nota si scagliano all’unisono le opposizioni. “Quella del sottosegretario Delmastro e della ministra Santanchè stanno ormai diventando due pagine davvero inquietanti della cronaca politica italiana. Ed è assolutamente inaccettabile in un sistema democratico che, anziché rispondere alle gravi accuse nel merito, Palazzo Chigi alimenti un pericoloso scontro tra poteri dello Stato diffondendo una nota con toni intimidatori nei confronti della magistratura”, la reazione di Schlein, che ritiene “a questo punto inevitabile che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni esca dal suo silenzio e si assuma le sue responsabilità”. Duro anche il presidente del M5s Giuseppe Conte: “Da palazzo Chigi, senza metterci la faccia, Meloni fa trapelare una nota con un vergognoso attacco alla magistratura. Un attacco gravissimo e sconclusionato per gridare a complotti, nascondere gli insuccessi di questi nove mesi ed evitare di prendere posizioni politiche a tutela dell’etica pubblica e delle istituzioni. Il presidente Meloni porti rispetto alle istituzioni e agli italiani, se non ne ha per la sua coerenza”, scrive sui social.
Anche Costa contro Meloni: “Fesseria senza fondamento” – Ma l’iniziativa del governo non piace nemmeno a uno che in tema di giustizia di solito se la intende col centrodestra: il deputato di Azione Enrico Costa, noto per le sue posizioni iper-garantiste. “Se palazzo Chigi ha elementi per sostenere che determinate iniziative giudiziarie o la fuoriuscita di notizie riservate siano poste in essere da una parte della magistratura con finalità “politiche”, deve essere conseguente e formalizzare una denuncia. Perché fatti così gravi non possono restare confinati in una dichiarazione “anonima” di non meglio precisate “fonti”. Diversamente la loro è un’infondata fesseria senza fondamento”. Mentre a difendere la posizione di Chigi interviene in tv il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, leader di Forza Italia: “A qualcuno dà fastidio che si possa fare una riforma della giustizia“, dice a Controcorrente su Rete 4, attaccando la “magistratura politicizzata”.
Albamonte: “Insofferenza al controllo della magistratura, come B. e Renzi” – Dal mondo delle toghe la prima reazione ad arrivare è quella del pm romano Eugenio Albamonte, segretario di Area, la maggiore corrente progressista: “Ogni volta che cambiano i governi e le maggioranze, anche nuove formazioni politiche che mai sono state al governo e che anzi dall’opposizione hanno mantenuto una posizione fermamente legalitaria, quando poi vengono convolti in accertamenti peraltro del tutto preliminari rispetto a fatti che se dimostrati avrebbero una loro serietà, reagiscono con la solita insofferenza al controllo della magistratura. Nuovi governi ma vecchie abitudini”, attacca. Ricordando che “oltre al tema della giustizia a orologeria, anche quello della magistratura che si rende opposizione è un vecchio cavallo di battaglia che utilizzavano Berlusconi e Renzi. Da una parte è un attacco pesante alla magistratura, dall’altro è come lanciare il sasso e nascondere la mano”, sottolinea, in riferimento alla natura “anonima” della nota di Chigi. “Forse c’è un po’ di vergogna a brandire a viso aperto vecchi stilemi che hanno dimostrato di essere assolutamente inadeguati”.
SANTANCHE’ DEVE DIMETTERSI – FIRMA LA PETIZIONE DEL FATTO SU IOSCELGO.ORG
Politica
Palazzo Chigi va all’attacco: “Una parte della magistratura fa opposizione”. Schlein: “Toni intimidatori”. Conte: “Vergognoso”
Palazzo Chigi apre uno scontro con la magistratura dal sapore di berlusconismo per difendere la ministra del Turismo Daniela Santanchè e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro dai loro guai giudiziari. Facendo filtrare l’attacco con frasi attribuite a non meglio precisate “fonti”, la premier Giorgia Meloni e il suo entourage definiscono parte della magistratura come un fronte dell’opposizione, accusando le toghe addirittura di voler interferire nella campagna elettorale per le Europee 2024. L’offensiva destinata a surriscaldare il clima politico, fa insorgere la segretaria del Pd Elly Schlein che parla di “toni intimidatori” usati tra l’altro per difendere “due pagine davvero inquietanti” della cronaca politica, finendo per alimentare “un pericoloso scontro tra poteri”. Quindi la sfida alla presidente del Consiglio: “Esca dal suo silenzio e si assuma le sue responsabilità”.
Gli attacchi del governo – Nella velina diffusa da Chigi si citano le notizie che nelle ultime 48 ore hanno riguardato membri del governo: l’indagine nei confronti di Santanché, confermata dalla Procura di Milano, e la decisione del gip di Roma che ha disposto l’imputazione coatta per Delmastro, indagato per rivelazione di segreto d’ufficio in relazione al caso Cospito, nonostante la richiesta di archiviazione dell’accusa. In un processo “non è consueto che la parte pubblica chieda l’archiviazione” e il gip invece “imponga che si avvii il giudizio”, sostiene il governo a proposito del sottosegretario, dimostrando poca dimestichezza con le aule di giustizia (i casi di imputazione coatta sono frequentissimi). Mentre per quanto riguarda Santanchè, indagata per falso in bilancio e bancarotta, “in un procedimento in cui gli atti sono segretati è fuori legge che si apprenda di essere indagati dai giornali, curiosamente” nel giorno dell’informativa in Parlamento, “dopo aver chiesto informazioni all’autorità giudiziaria”. “Quando questo interessa due esponenti del governo”, è la conclusione, “lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione” e “abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee”, attaccano ancora dalla sede del governo.
Le falsità sulla ministra – Anche su Santanché, però, le falsità sono molteplici. Innanzitutto gli atti dell’indagine, per legge, non sono più segretati da febbraio, cioè da quando è scaduto il termine massimo di tre mesi in cui è possibile mantenere riservata l’iscrizione, anche di fronte a una richiesta formale dell’interessato. Per “scoprire” dell’esistenza del fascicolo, quindi, sarebbe bastato fare un accesso in Procura negli ultimi cinque mesi (mentre gli avvocati della ministra, evidentemente, l’hanno fatto prima). La notizia che Santanché fosse indagata, in ogni caso, era stata data già il 3 novembre in contemporanea da quattro quotidiani: il Fatto, il Corriere, il Giornale e Verità e affari. Come l’hanno scoperto? Non grazie a una fuga di notizie, ma leggendo gli atti della procedura pubblica di liquidazione giudiziale aperta dai pm nei confronti della società Visibilia. Tra le carte, infatti, c’era un’annotazione della Guardia di finanza che ipotizzava i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali a carico degli amministratori, tra cui Santanché. Il 5 luglio, giorno dell’informativa in Parlamento, la notizia è stata semplicemente “ripresa” in prima pagina da Domani, circostanza sfruttata dalla ministra per accusare la stampa di averle teso un'”imboscata”.
Schlein: “Toni intimidatori”. Conte: “Vergognoso attacco” – Contro la nota si scagliano all’unisono le opposizioni. “Quella del sottosegretario Delmastro e della ministra Santanchè stanno ormai diventando due pagine davvero inquietanti della cronaca politica italiana. Ed è assolutamente inaccettabile in un sistema democratico che, anziché rispondere alle gravi accuse nel merito, Palazzo Chigi alimenti un pericoloso scontro tra poteri dello Stato diffondendo una nota con toni intimidatori nei confronti della magistratura”, la reazione di Schlein, che ritiene “a questo punto inevitabile che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni esca dal suo silenzio e si assuma le sue responsabilità”. Duro anche il presidente del M5s Giuseppe Conte: “Da palazzo Chigi, senza metterci la faccia, Meloni fa trapelare una nota con un vergognoso attacco alla magistratura. Un attacco gravissimo e sconclusionato per gridare a complotti, nascondere gli insuccessi di questi nove mesi ed evitare di prendere posizioni politiche a tutela dell’etica pubblica e delle istituzioni. Il presidente Meloni porti rispetto alle istituzioni e agli italiani, se non ne ha per la sua coerenza”, scrive sui social.
Anche Costa contro Meloni: “Fesseria senza fondamento” – Ma l’iniziativa del governo non piace nemmeno a uno che in tema di giustizia di solito se la intende col centrodestra: il deputato di Azione Enrico Costa, noto per le sue posizioni iper-garantiste. “Se palazzo Chigi ha elementi per sostenere che determinate iniziative giudiziarie o la fuoriuscita di notizie riservate siano poste in essere da una parte della magistratura con finalità “politiche”, deve essere conseguente e formalizzare una denuncia. Perché fatti così gravi non possono restare confinati in una dichiarazione “anonima” di non meglio precisate “fonti”. Diversamente la loro è un’infondata fesseria senza fondamento”. Mentre a difendere la posizione di Chigi interviene in tv il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, leader di Forza Italia: “A qualcuno dà fastidio che si possa fare una riforma della giustizia“, dice a Controcorrente su Rete 4, attaccando la “magistratura politicizzata”.
Albamonte: “Insofferenza al controllo della magistratura, come B. e Renzi” – Dal mondo delle toghe la prima reazione ad arrivare è quella del pm romano Eugenio Albamonte, segretario di Area, la maggiore corrente progressista: “Ogni volta che cambiano i governi e le maggioranze, anche nuove formazioni politiche che mai sono state al governo e che anzi dall’opposizione hanno mantenuto una posizione fermamente legalitaria, quando poi vengono convolti in accertamenti peraltro del tutto preliminari rispetto a fatti che se dimostrati avrebbero una loro serietà, reagiscono con la solita insofferenza al controllo della magistratura. Nuovi governi ma vecchie abitudini”, attacca. Ricordando che “oltre al tema della giustizia a orologeria, anche quello della magistratura che si rende opposizione è un vecchio cavallo di battaglia che utilizzavano Berlusconi e Renzi. Da una parte è un attacco pesante alla magistratura, dall’altro è come lanciare il sasso e nascondere la mano”, sottolinea, in riferimento alla natura “anonima” della nota di Chigi. “Forse c’è un po’ di vergogna a brandire a viso aperto vecchi stilemi che hanno dimostrato di essere assolutamente inadeguati”.
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Santanché, la ministra ora “scopre” di essere indagata e grida al complotto. Ma la notizia era nota da mesi
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Arnaldo Forlani, morto a 97 anni lo storico leader Dc. Fu premier tra il 1980 e il 1981
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Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Disagi in vista oggi in Lombardia per chi si sposta in treno. Dalle 3 di mercoledì 5 febbraio 2025 alle 2 di giovedì 6 il sindacato Orsa ha proclamato una giornata di sciopero che potrà generare ripercussioni al servizio Regionale, Suburbano, Aeroportuale e la Lunga Percorrenza di Trenord. Viaggeranno i treni con partenza prevista dopo le 6 e dopo le 18, con arrivo previsto entro le 9 ed entro le 21.
Nel caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate intermedie tra: Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per il Malpensa Express. Da Milano Cadorna gli autobus partiranno da via Paleocapa 1. Stabio e Malpensa Aeroporto per il collegamento aeroportuale S50 Malpensa Aeroporto – Stabio.
Disagi in vista anche per chi viaggia in aereo con lo sciopero del personale delle aziende di handling associate a Assohandlers indetto dalla Flai Trasporti e Servizi.
Cagliari, 04 feb. - (Adnkronos) - È morto il principe Karim Aga Khan, fu lui il 14 marzo del 1962 a fondare il Consorzio Costa Smeralda e portare al centro del mondo un angolo di Sardegna. "Non abbiamo parole. Solo una: grazie", è il commento ufficiale del Consorzio. L'annuncio ufficiale della scomparsa arriva dall'Aga Khan Development Network. "Sua Altezza il principe Karim Al-Hussaini, Aga Khan IV, 49° Imam ereditario dei musulmani sciiti ismailiti e diretto discendente del profeta Maometto (pace sia con lui), è deceduto pacificamente a Lisbona il 4 febbraio 2025, all'età di 88 anni, circondato dalla sua famiglia". A breve è previsto l'annuncio del suo successore.
"I leader e lo staff dell'Aga Khan Development Network porgono le nostre condoglianze alla famiglia di Sua Altezza e alla comunità ismailita di tutto il mondo - si legge in una nota -. Mentre onoriamo l'eredità del nostro fondatore, il principe Karim Aga Khan, continuiamo a lavorare con i nostri partner per migliorare la qualità della vita degli individui e delle comunità in tutto il mondo, come lui desiderava, indipendentemente dalle loro appartenenze religiose o origini".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "La presidente del Consiglio riferisca in Parlamento sulla vicenda Almasri. Prima lo farà, prima potrà occuparsi dei gravi problemi del Paese e tentare qualche soluzione alla crisi industriale, al Pil che ristagna, alla sanità ormai alla deriva. Perda meno tempo nella comunicazione social e ne trovi per cose più gravi e urgenti. Chi la segue nei suoi video e poi legge la bolletta della luce e del gas comincia a chiedersi come mai tanta distanza fra la realtà e la rappresentazione che ne dà Meloni. Sulla vicenda Almasri ci metta la faccia, ma in Parlamento e non su X o Instagram. Solo così potrà chiudere una vicenda gestita male e conclusa peggio". Lo dice Daniela Ruffino di Azione.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Fdi e Lega all'attacco del Pd sull'inchiesta campana sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che vede coinvolto il tesoriere regionale dem, Nicola Salvati, già sospeso ieri dal partito. "Siamo sconcertati da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e generosi' del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe gravissimo", attacca direttamente Matteo Salvini via social. Anche la premier Giorgia Meloni dedica un post alla vicenda sottolineando come l'inchiesta campana confermi "ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli". La premier garantisce: "Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità".
Non tarda la replica dei dem che, dopo aver sospeso ieri Salvati, oggi hanno incaricato il tesoriere nazionale del Pd, Michele Fina, di assumere la gestione della tesoreria regionale. "Quanto al merito della vicenda, oltre ad averlo rimosso dall'incarico di tesoriere, dopo un secondo lo abbiamo immediatamente sospeso in via cautelare dall'anagrafe degli iscritti del Pd -sottolinea lo stesso Fina-. E' giusto il caso di osservare che una ministra della Repubblica, rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa ai danni dello Stato, siede ancora tranquillamente al suo posto. Prego di notare le differenze".
Nella vicenda intervengono anche i 5 Stelle. Il capogruppo Riccardo Ricciardi va giù duro: "Per qualsiasi percorso di alleanza, nazionale o territoriale, ci vuole la massima intransigenza. Ci auguriamo che chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 stelle faccia una pulizia totale in casa propria". Una 'pulizia' che in Campania la stessa Elly Schlein ha come obiettivo. Giuseppe Conte ricorda come "l'etica pubblica è fondamentale" per i 5 Stelle ma è su Meloni che il leader M5S batte, anche su questa vicenda. E a stretto giro ribatte via social al post della premier. "Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’'immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità'? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti a eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell'altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d'Italia".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni continua a fuggire dal parlamento preferendo parlare continuamente sui social, quasi fosse una influencer e non la Presidente del Consiglio. Manda i due ministri, Nordio e Piantedosi, che avevano fatto saltare la precedente informativa con una motivazione menzognera: siccome c'era il segreto istruttorio e per rispetto delle indagini, non avrebbero potuto partecipare. Mentivano sapendo di mentire". Così Angelo Bonelli, parlamentare di AVS e portavoce di Europa Verde.
"Perché la Legge Costituzionale n°1 del 16 gennaio 1989, all'articolo 6, stabilisce in modo inequivocabile che il procuratore invia la denuncia al tribunale dei ministri senza svolgere alcuna indagine. È quindi evidente che gli interessati sapevano che non ci sono indagini e che non c'è alcun segreto istruttorio da rispettare. Infatti, domani i ministri Piantedosi e Nordio si presentano a Montecitorio per l'informativa. Si presentano per non far venire la premier Meloni: colei che ha accusato l'opposizione, in particolar modo Alleanza Verdi e Sinistra, di essere amici dei trafficanti di esseri umani".
"Ora l'Italia e l'opinione pubblica internazionale hanno la prova che lei è amica e complice dei trafficanti di esseri umani. Giorgia Meloni venga in Aula a spiegare perché! È ora di farla finita con il complottismo e il vittimismo da propaganda di Giorgia Meloni, che sparge sui social e nelle trasmissioni televisive amiche", conclude Bonelli.
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo Terminal Donato Bramante che, ci auguriamo, sarà pronto entro la seconda parte del 2025. Sarà una struttura completamente green che migliorerà l’esperienza dei crocieristi che vengono qui a Civitavecchia. Abbiamo inoltre completato l’impianto fotovoltaico del Terminal Vespucci, che quindi sarà interamente alimentato da energia rinnovabile. Stiamo lavorando sul rinnovamento del design del Terminal 10 per poi trasferirlo al 18 e che sarà dedicato alle navi boutique, a conferma della vocazione di Civitavecchia come hub europeo principale per questo genere di imbarcazioni". Ad affermarlo è John Portelli, Direttore Generale della Roma Cruise Terminal (Rct) alla conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – illustrando i molteplici interventi infrastrutturali che stanno rendendo il porto di Civitavecchia sempre più funzionale ed ecosostenibile.
"Ma ci sono altri progetti importanti che vedono il ripensamento di tutta l’area portuale di Civitavecchia – continua Portelli -, i nuovi varchi che saranno inaugurati nel 2025, il ponte che collegherà questa parte del porto con le banchine delle crociere. E poi, le nuove bitte di 300 tonnellate che sono piuttosto rare nei porti italiani e che sono fondamentali per dare flessibilità agli ormeggi, specialmente per le grandi navi che si fermano nel porto di Civitavecchia".
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Dopo aver superato la soglia dei 3 milioni di turisti in transito nel porto di Civitavecchia, l’anno scorso, traguardo mai raggiunto da nessun porto in Italia, oggi celebriamo il risultato di 3.459.000, un risultato importantissimo e straordinario, non solo su base nazionale, ma europeo e mondiale, visto che siamo secondi – e, ormai, di poco – solo a Barcellona, e contiamo di superarla in un paio d’anni, posizionandoci ormai tra i primi sei porti crocieristici al mondo". Ad affermarlo è Pino Musolino, Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, in occasione della conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – per illustrare i dati delle crociere del 2024 e le prospettive di sviluppo del traffico crocieristico.
"Un altro dato importante – continua Musolino – riguarda anche l’effetto che le crociere turnaround, cioè che partono e arrivano a Civitavecchia hanno prodotto sui servizi di ricettività della città. Il 79% degli operatori di bed and breakfast o di alberghi dichiara che senza le crociere il loro lavoro sarebbe fortemente penalizzato. Parliamo di ristoranti, parcheggi fuori dal porto un’industria che produce tanto lavoro in molti settori”. Un indotto che non favorisce solo Civitavecchia, ma di cui beneficia, ovviamente, oltre alla città di Roma, meta di riferimento per i turisti delle crociere, anche tutto il territorio laziale. “In questi anni, siamo riusciti a mandare oltre 20.000 persone in località come Viterbo e Bomarzo", conclude il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.