Dalle prime ore di lunedì i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia (Na) stanno eseguendo una serie di misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) a carico di 18 persone appartenenti al clan camorrista dei Cesarano. L’operazione ha interessato il napoletano, ma anche le province di Pisa e Brescia. I reati contestati sono l’associazione armata di tipo mafioso, il tentato omicidio, ll’estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di imprenditori e negozianti dell’area stabiese, il porto illegale di arma clandestina aggravato dal metodo mafioso, la rapina aggravata dal metodo mafioso, la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, l’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.
Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia e coordinate dalla Dda, sono partite nel giugno del 2020 in seguito a una prima serie di investigazioni che aveva permesso di raccogliere indizi di reato a carico di 16 persone, accusate di aver dato vita ad un gruppo criminale originato nel clan Cesarano. Gli arrestati hanno sfruttato l’assenza momentanea di una vera e propria guida all’interno del sodalizio, cercando di porre sotto il proprio controllo la città di Castellammare di Stabia tramite estorsioni a danni di commercianti e attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Un’ordinanza di custodia cautelare era già stata eseguita nel 2021, e aveva portato alla condanna di alcuni imputati che avevano chiarito la propria posizione mediante il rito abbreviato.