“Su Angelika Hutter vari indizi di disagio psichico” e “nessuna capacità di contenimento dell’ira”. Parola del procuratore capo di Belluno, Paolo Luca, durante la conferenza stampa convocata per fare il punto sulle indagini sull’incidente che giovedì 06 luglio a Santo Stefano di Cadore ha portato alla morte di tre persone appartenenti alla stessa famiglia e all’arresto della 30enne tedesca alla guida dell’auto che è risultata negativa agli esami tossicologici.
Secondo quanto emerge dalle dalle parole di Luca, l’auto guidata da Hutter “viaggiava ad una velocità costante, ad almeno 80 chilometri orari” e lo stato confusionale, descritto da alcuni testimoni riguardo agli istanti successivi all’incidente, è stato poi confermato anche nei giorni successivi in caserma al tal punto che, su indicazione della direzione medica del carcere, la donna è stata ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Venezia senza poter essere presente all’udienza di convalida dell’arresto a causa di una manifesta “incapacità emotiva”. Luca ha poi aggiunto che “non è chiaro se questo stato della donna sia una condizione permanente oppure una condizione transitoria dovuta allo choc del momento”. Hutter sarà interrogata entro 5 giorni nella speranza che, “dopo aver preso coscienza dei fatti, possa aiutare a capire cosa è successo”.
Il procuratore ha poi puntualizzato che sul passato recente della donna si può al momento affermare che “viveva in solitudine, si muoveva con la sua auto, dove mangiava e dormiva” e “non ci sono segnalazioni che abbia soggiornato in strutture ricettive”. Ha continuato poi spiegando che si sa che “da maggio era presente tra Alto Adige e Veneto”, e per cercare di capire il vissuto della donna si sta cercando di “collaborare con le autorità tedesche“. Rimangono invece ignote le cause del movente che ha spinto Hutter a compiere l’inspiegabile azione. L’ipotesi di un gesto volontario rimane al momento “un’astrazione“, mentre è più probabile che all’origine ci possa essere stato “uno scatto di ira” di cui non è ancora possibile identificare le cause. Sul luogo dell’incidente però “non sono stati rilevati segni di frenata”, e questo sarà sicuramente un elemento di grande importanza per la prosecuzione delle indagini. Il procuratore di Belluno ha poi escluso, grazie ai primi accertamenti, l’eventualità che Hutter si trovasse al telefono o stesse effettuando ricerche in rete mentre guidava la sua auto per le vie di Santo Stefano di Cadore, puntualizzando che “sarà nominato un consulente tecnico per una perizia sul telefonino”. Paolo Luca ha concluso il proprio intervento comunicando che la famiglia colpita dalla tragedia potrà, nelle prossime ore, procedere all’effettuazione dei funerali dopo che stamattina “è stato rilasciato il nullaosta alla riconsegna delle salme alla famiglia”.