Dagli asili nido ai treni regionali, dal progetto Cinecittà ai satelliti: sono dieci gli obiettivi intermedi delle quarta rata modificati dalla Cabina di regia sul Pnrr. Interessano sei ministeri: Imprese e Made in Italy, Infrastrutture e Trasporti, Ambiente, Istruzione, Cultura e Politiche di coesione. Per quanto riguarda gli asili nido, le cui procedure di affidamento sono state rallentate anche dagli aumenti dei costi delle materie prime, “è stata spostata la tappa intermedia dell’aggiudicazione delle gare”, come ha spiegato Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. A fine giugno erano state aggiudicate gare per il 91,4% delle risorse. Il documento approvato dal governo spiega che per raggiungere l’obiettivo finale il governo emanerà un nuovo bando di selezione.
Per quanto riguarda gli Studios di Cinecittà, il progetto sullo sviluppo dell’industria cinematografica cambia nome del soggetto attuatore, da Istituto Luce Studios a Cinecittà spa. L’investimento sulla tecnologia satellitare è stato ridefinito in base agli sviluppi del mercato per evitare “sovrapposizioni con gli investimenti privati dell’Internet of Things, basato su piccoli satelliti”. Inoltre è stato corretto un errore del progetto Osservatore della Terra (l’incubatore del Sud Italia non rientra nel Pnrr ma nel fondo complementare). Un’altra modifica tocca il rinnovo del parco ferroviario del trasporto regionale e “intende chiarire la composizione di treni e carrozze da acquistare”. La quinta interviene sulla sperimentazione dell’idrogeno per la mobilità ferroviaria e riformula la descrizione dell’investimento alla luce delle gare non andate a buon fine.
Il sesto aggiustamento riguarda l’efficienza energetica. Non essendo chiaro il contributo alla transizione green del Sismabonus, d’intesa con i servizi della Commissione il governo ha concordato di aumentare l’obiettivo dell’Ecobonus. La proposta di modifica consente anche di rendicontare l’installazione di caldaie a condensazione a gas in sostituzione delle caldaie a minore efficienza. La settima modifica consente al governo di indire nuove gare per le colonnine di ricarica elettrica sulle aree extraurbane, essendo andate deserte le prime. L’ottava chiarisce che “nessun gas naturale deve essere utilizzato per la produzione di idrogeno da utilizzare nella riduzione diretta del ferro“, come prescritto dal principio del “Do No Significant Harm” (DNSH) in base al quale gli interventi del Pnrr non devono danneggiare l’ambiente.
La nona rivede le soglie per gli avvisi dei progetti di interventi contro la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo settore. Infine, al decimo punto c’è la modifica della descrizione del traguardo dell’investimento Creazione di imprese femminili, da “erogazione” del sostegno finanziario a “concessione”, con in più l’eliminazione del riferimento a specifici strumenti finanziari per il supporto alle imprese femminili.
Tutte le proposte di modifica “sono state presentate dai singoli Ministri titolari delle rispettive misure” e “il Governo sta dunque rispettando tutti gli impegni concordati a livello europeo e ha condotto il processo di revisione nei tempi previsti di concerto con la Commissione europea nel solco dei regolamenti”, fa sapere Chigi. “Il Regolamento europeo che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza 241/2021, infatti, non prevede termini vincolanti per la presentazione delle richieste di pagamento ma si limita a stabilire che ciascun Stato membro, raggiunti gli obiettivi definiti nel Piano, possa presentare la richiesta due volte l’anno. In particolare, il termine del 30 giugno per il raggiungimento degli obiettivi semestrali è riportato nella decisione di approvazione del Piano da parte del Consiglio UE come meramente indicativo”, si legge nel documento.