Il senatore di Italia Viva Matteo Renzi vuole seguire in prima persona l’iter del disegno di legge di riforma della Giustizia di Carlo Nordio. Così ha deciso: sostituirà il senatore Ivan Scalfarotto in commissione al Senato per incidere maggiormente sulle modifiche parlamentari della riforma. Lo ha annunciato Renzi stesso nella sua e-news in cui ha spiegato che l’idea è stata concordata con il deputato di Azione, Enrico Costa, avvocato iper-garantista e considerato il consigliere politico del ministro della Giustizia. Ma Costa è deputato e quindi al Senato Italia Viva/Azione vuole avere voce in capitolo con Renzi.

Il trasferimento dalla commissione Finanze di Renzi alla Giustizia avviene nonostante il leader di Italia Viva sia imputato a Firenze nell’inchiesta Open con l’accusa di finanziamento illecito ai partiti. Potrebbe quindi trovarsi a votare emendamenti o leggi che incidano direttamente sull’operato di quei magistrati di Firenze che lo hanno indagato o su quei giudici che dovranno giudicarlo nei prossimi mesi.

Non è una notizia, infatti, che Renzi abbia iniziato una battaglia con i magistrati di Firenze dopo le inchieste che hanno riguardato lui e i suoi genitori (appena assolti in Cassazione per il caso delle presunte fatture false). Negli ultimi giorni, inoltre, grazie al voto decisivo del vicepresidente in quota Lega Fabio Pinelli, il Csm ha scelto il nuovo procuratore di Firenze per subentrare a Giuseppe Creazzo: sarà il vicepresidente di Eurojust, Filippo Spiezia, fortemente voluto proprio da Renzi contro il procuratore di Livorno, Ettore Squillace Greco.

“Con Enrico Costa abbiamo deciso che lavoreremo gomito a gomito presentando emendamenti insieme e giocando di sponda, lui alla Camera, io al Senato – ha annunciato Renzi lunedì nella sua e-news settimanale – Mi sembra un buon modo per provare ad affermare le idee su cui abbiamo lavorato al governo insieme e su cui abbiamo fatto campagna elettorale insieme: ci proveremo”.

Italia Viva e Azione in Senato offrirà sostegno al ministro della Giustizia Nordio sulla sua riforma: fino ad oggi il partito di Renzi e Calenda ha appoggiato l’operato del Guardasigilli più di quanto abbiano fatto i partiti della maggioranza, soprattutto Lega e Fratelli d’Italia. Nonostante questo, l’annuncio della collaborazione del fu Rottamatore con Costa ha provocato qualche malumore dentro Azione: perché – a livello della competizione tra Renzi e Calenda – questa sembra la dimostrazione che il deputato è più vicino all’ex premier.

La mossa – concordata col ministro della Giustizia – servirà proprio per neutralizzare la controffensiva della Lega con Giulia Bongiorno che, da presidente della commissione, vuole provare a bloccare il taglio sulle intercettazioni anche in fase di indagine su cui vorrebbe puntare Nordio insieme a Forza Italia. Bongiorno, ricorda Costa, nel 2011 “aveva bloccato proprio la riforma sulle intercettazioni”.

Renzi e Costa stanno già studiando alcuni emendamenti: la riduzione della custodia cautelare, del numero di intercettazioni, la segretezza degli atti di indagine. In questo caso, se le notizie dovessero uscire lo stesso, sarà il senso della proposta renziana, saranno alzate le multe per i giornalisti ma si stabilirà anche un automatismo: dovrà indagare la procura di competenza territoriale, quindi nel caso di Milano Brescia, in quella di Firenze Genova.

Ma la scelta di Renzi ha anche delle motivazioni e delle ricadute politiche. A Start di SkyTg24, Raffaella Paita a domanda specifica se Iv ha intenzione di chiedere le dimissioni di Daniela Santanchè in caso le arrivi un avviso di garanzia ha risposto di no. D’altronde, Visibilia è tra le concessionarie del Riformista. Il leader di Iv però ha bisogno di altri terreni di propaganda, e la giustizia è una di queste. Anche per questo la scelta di impegnarsi in prima persona e in prima linea. L’avvicinamento di Iv alla destra è ormai un fatto che si avvale ogni giorno di nuovi tasselli: i renziani hanno detto sì alla Commissione Covid e hanno intenzione di dire sì anche alla delega fiscale.

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