La sindrome di Guillain Barré è in realtà una malattia rara che colpisce una-due persone su centomila e che danneggia i nervi periferici, ossia i nervi che connettono il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) con il resto dell’organismo. È la forma più frequente di neuropatia periferica a evoluzione rapida (acuta).
Il sintomo caratteristico che indica la comparsa della sindrome è la debolezza progressiva che può colpire le gambe e le braccia, accompagnata da riduzione dei riflessi tendinei degli arti interessati. In una piccola percentuale di persone la sindrome si manifesta con la paralisi degli arti superiori o degli arti inferiori (paraparesi). Possono essere interessati anche i nervi cranici con conseguente debolezza dei muscoli facciali. “È una malattia autoimmune e non è contagiosa”, spiega al FQ.it Paolo Calabresi, professore Ordinario di Neurologia all’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma e direttore dell’Unità Complessa di Neurologia del Policlinico Gemelli, Roma.
“La Gbs è probabilmente il risultato di una reazione autoimmunitaria diretta contro la guaina mielinica che riveste il nervo o contro il nervo stesso; questa reazione sarebbe scatenata da un’infezione che induce la produzione di anticorpi diretti contro le molecole del nervo (autoanticorpi) scambiate per errore in componenti dell’agente infettivo”, prosegue l’esperto. “Nel nostro ambito possiamo osservare in media 20 casi all’anno di pazienti colpiti dalla sindrome che può essere favorita da infezioni delle vie respiratorie o dell’apparato gastrointestinale. Non conosco esattamente la situazione in Perù, ma probabilmente alcuni fattori ambientali possono avere contribuito a una maggiore diffusione della Gbs”.