Il direttore Peter Gomez ha commentato in diretta le parole della premier Giorgia Meloni sui tre casi giudiziari che stanno agitando il governo: “Su Delmastro lei riporta quello che dice sostanzialmente Nordio, che dice una inesattezza, se passasse l’assunto che un giudice non può imporre l’imputazione coatta un giudice sarebbe obbligato ad assolvere ogni volta che la procura chiede l’assoluzione e condannare ogni volta che la procura chiede una condanna, essendo terzo la sua funzione è un’altra. Purtroppo Nordio questa cosa non la capisce molto bene, la capisce bene un grande avvocato come Coppi che ha anche spiegato che sarebbe incostituzionale”.

“Sulla questione che riguarda Daniela Santanché siamo all’abbaglio – continua il direttore -. Quel giorno quando lei va in aula, il Domani titola che lei è indagata, ragazzi, carta canta, non lo scrive Il Fatto Quotidiano che loro odiano, non il Domani, ma il Corriere della Sera il 3 novembre. Di che cosa stiamo parlando? Se hai un dubbio continui a presentarla l’istanza per sapere se sei iscritto. Soprattutto se hai in mano un documento – che aveva – dove c’è scritto io sono la Guardia di finanza, sono consulente dei pm, e dico che i bilanci di quella società per noi sono falsi da anni. Tu sei l’amministratore e sai che l’iscrizione è obbligatoria”.

Poi chiude sul caso del figlio di La Russa: “Detto questo ha detto un’altra cosa, ha preso le distanze da Ignazio La Russa sulla frase ed è importante. Poi ha detto un’altra cosa importante: “per me sono tre casi separati tra loro”, significa che non c’è un complotto. Posizione diversa rispetto a quella della velina, e questo è interessante”.

SANTANCHÈ DEVE DIMETTERSI – FIRMA LA PETIZIONE DEL FATTO SU IOSCELGO.ORG

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Nordio: “Scontro con la magistratura? L’imputazione coatta è in contrasto con i principi del processo accusatorio”

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