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Aretha Franklin, il testamento valido “è quello del divano”: la sentenza dei giudici mette fine alla guerra tra i figli

La causa si è conclusa nelle scorse ore con la giuria che si è espressa per la validità del testamento del 2014

di F. Q.

È quello del 2014 il testamento “buono” lasciato da Aretha Franklin. Una giuria si è infine espressa rispetto alla causa testamentaria che ha coinvolto gli eredi della regina del soul, morta nell’agosto del 2018. La cantante che celebrò il soul power con una versione galattica di Respect di Otis Redding non sembrava inizialmente prodiga di indicazioni per gli eredi, cioè i suoi quattro figli: Kecalf, Edward, Clarence e Teddy.

Secondo la legge del Michigan, i suoi beni sarebbero stati divisi equamente tra loro. Nel 2019 però la sorpresa. L’esecutrice testamentaria, ovvero la cugina Sabrina Owens scelta nel 2018 senza problemi dai figli, ha ritrovato due testamenti: il primo, datato 2010, in un armadietto chiuso a chiave; il secondo più recente, del 2014, scritto su un quadernone e infilato non si sa bene come tra i cuscini di un divano di casa sua nel sobborgo di Detroit.

Solo che nel testo del 2010 (non autografato in ogni pagina) veniva specificato l’ammontare degli assegni settimanali e mensili dovuti ad ognuno dei quattro figli con la clausola che Kecalf ed Edward potessero riscuoterli solo dopo aver ottenuto una laurea in economia. Mentre in quello del 2014 tre figli – cioè tutti tranne Clarence che vive in una struttura per disabili – avrebbero ricevuto parti uguali dei diritti d’autore della musica della madre, ma Kecalf (e i suoi figli) avrebbero ricevuto una quota maggiore delle proprietà personali di Franklin. Quindi gioielli, macchine, strumenti musicali e cimeli vari.

A Kecalf sarebbe anche andata la villa materna a Bloomfield Hills (1,1 milioni di dollari) e le quattro auto di mamma. A questo punto, però, Teddy si è messo per traverso. Lui che aveva anche suonato nella band della madre e le era stato vicino nei tour e durante le registrazioni si è sentito messo da parte e si è opposto al testo del 2014. Da qui è partita la causa che si è conclusa nelle scorse ore con la giuria che si è espressa per la validità del testamento del 2014, oltretutto firmato in ogni pagina, non come il documento del 2010.

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