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Camera, approvato l’aumento di 1.300 euro per i 9 capigruppo. Lo votano quasi tutti ma ora non lo vuole quasi nessuno

Ai nove presidenti dei gruppi parlamentari della Camera verrà corrisposta un’indennità aggiuntiva pari a quella già erogata ai presidenti delle commissioni, vale a dire 2.227 euro lordi al mese, circa 1.270 euro netti. Lo ha deciso l’Ufficio di presidenza di Montecitorio con la delibera 45/2023. La metà della somma sarà invece attribuita ai presidenti delle singole componenti del gruppo Misto. A quanto si apprende da fonti parlamentari, il documento è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza di centrodestra e del M5s, mentre gli altri gruppi si sono astenuti. Per il 2023 l’indennità aggiuntiva sarà a carico dei bilanci dei singoli gruppi, mentre dal 2024 sarà erogata direttamente dalla Camera con uno stanziamento ad hoc di oltre 267mila euro. Le risorse necessarie saranno prelevate dal contributo concesso ai gruppi parlamentari e quindi – viene spiegato – l’operazione è a invarianza di spesa rispetto al bilancio complessivo di Montecitorio.

Tuttavia dopo l’approvazione si è scatenato un fuggi fuggi da parte dei capi gruppo che hanno subodorato l’effetto boomerang sull’opinione pubblica. “L’ufficio di Presidenza della Camera ha stabilito, senza alcun voto contrario, di attribuire ai capigruppo, un’indennità pari a quella percepita dai presidenti di Commissione, la più bassa tra quelle in vigore. Con una sostanziale differenza: quella riconosciuta ai capigruppo non comporta alcun aggravio di spesa al bilancio della Camera” ha ribadito Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera specificando però poi “ritengo che sia giusto lasciare ai destinatari della misura la possibilità di rinunciare alla stessa, cosa che faccio senza difficoltà alcuna”, conclude.

“Io, Francesco Silvestri, in linea con la mia storia personale e quella del Movimento 5 Stelle, non mi avvarrò in alcun modo di questo aumento e farò in modo che le risorse, proprio come prima che questa delibera divenisse effettiva, vengano utilizzate per lo svolgimento delle nostre battaglie politiche”, afferma il capogruppo alla Camera. Si smarca anche la capo gruppo del Pd Chiara Braga: “In merito alla decisione dell’Ufficio di Presidenza della Camera, il gruppo del Partito democratico rende noto che la sua capogruppo, Chiara Braga, ha deciso di non avvalersi dell’indennità aggiuntiva”, scrive in un comunicato.