Mentre anche esperti come la sociologa Chiara Saraceno ed economisti come Tito Boeri e Roberto Perotti demoliscono la card da 382 euro una tantum che andrà a 1,3 milioni di famiglie con almeno tre componenti, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida intervistato dal Sole 24 Ore svela la finalità della singolare lista dei cibi acquistabili allegata al decreto attuativo. “Realizziamo una misura di politica economica: tra fondi statali e scontistica concordata con i privati immettiamo nel circuito economico 570 milioni di euro”. E ancora: “L’operazione aggancia anche l’economia reale, con un intervento di stimolo sulle filiere dei prodotti nazionali, a cominciare da quella del fresco“. Non a caso con la card si potrà acquistare “pesce fresco” ma non surgelato, per esempio. “Abbiamo lavorato in completa sinergia con Giorgetti e coordinato gli interventi con Calderone che ha attivato altre misure finalizzate a scopi simili“.

“La scelta politica del governo Meloni”, sostiene il ministro e cognato della premier, “è stata quella di aiutare più persone possibili, tenendo conto delle risorse disponibili”. In realtà dalla platea dei beneficiari sono tagliati fuori tutti i percettori di altri sussidi pubblici, i single e le persone anziane. In più come fanno notare su Repubblica anche Boeri e Perotti – che ipotizzano una scelta “ispirata da un movente ideologico” – “quasi certamente rimarranno esclusi i nuclei di due componenti, come genitori single con un minore e coppie senza figli, anche se al limite dovessero avere un reddito Isee di 0 euro”. Questo nonostante “la povertà estrema si annidi anche tra coppie in età lavorativa senza figli, che perderanno il reddito di cittadinanza, e tra genitori single con un figlio”.

Il secondo aspetto “insensato“, scrivono Boeri e Perotti, “è che ancora una volta si introduce un sussidio alle persone con un limite alla spesa totale, quindi di fatto una specie di click-day. È come dire: per le detrazioni per spese mediche sono disponibili 2 miliardi, una volta raggiunta questa cifra chi è fuori si arrangia”. Il terzo aspetto insensato è che “a ogni Comune viene assegnato un numero prefissato di social card. C’è quindi la certezza pratica che si creino ulteriori forme di iniquità orizzontale: di due nuclei con lo stesso Isee e le stesse caratteristiche, uno percepirà la card e l’altro no solo perché abitano in due comuni diversi. Inoltre l’assegnazione ai comuni avviene in base a criteri bizantini: la conseguenza è che, per esempio, Oristano ha circa lo stesso numero di carte pro-capite di Milano, pur avendo poco più della metà del reddito medio di Milano”.

Lollobrigida dal canto suo parla di “un mese di spesa gratis, con un potere d’acquisto potenziale di 440 euro, 88 al mese, da agosto a dicembre”, considerando anche lo sconto del 15% garantito da grande distribuzione ed esercenti a chi pagherà con la card. E rivendica: “Andiamo a sostenere quelle famiglie, purtroppo sempre più numerose, che con l’inflazione alimentare più alta da quasi 40 anni fanno fatica a mangiare. E in molti casi ricorrono alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari“. Ma l’aiuto è una tantum.

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