In un'accorata intervista al Corriere della Sera, il figlio di Gianni Morandi ha parlato proprio del suo rapporto con un padre così "ingombrante"
“Certo che è bruttino! Scusatemi ma non ho saputo trattenermi!“, “È più vecchio il figlio che il padre…“, “Primo caso al mondo in cui il figlio dimostra più anni di entrambi i genitori“, “Sembri la figlia di Fantozzi”. Questi sono solo alcune delle offese che Marco Morandi, il figlio di Gianni Morandi, si è visto costretto a leggere sotto all’ultimo post pubblicato su Instagram, una foto che lo immortalava proprio insieme al padre. E se è vero che non fa mai piacere leggere certe cose ignobili, anzi, dall’altra è vero anche che lui, a quasi 50 anni, si è ormai fatto le ossa. Lo ha spiegato lui stesso in un’accorata intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato proprio del suo rapporto con un padre così “ingombrante”: “Avere un cognome come Morandi non è stata un’agevolazione. Ho dovuto fare un percorso personale. Immagino succeda a tutti quelli nella mia condizione, perché il continuo confronto è inevitabile, c’è un pregiudizio costante. È capitato anche a me quando ho incontrato il figlio di un artista: lì ho capito tante cose, è stato utile”, ha spiegato Marco.
E quando l’intervistatore gli ha fatto notare che “suo padre non aiuta. Ha 78 anni e sembra un ragazzino”, lui ha prontamente replicato: “E se non bastasse lui, c’è pure mia madre. Ma io sono stato il primo a dirmi davanti allo specchio: ‘Mannaggia, ora sembro più vecchio di papà’. Sul serio: è stato il primo pensiero”. Quindi, con grande autoironia, ha spiegato anche perché ha deciso di non tingersi i capelli come il padre: “A me avevano detto che il brizzolato funzionava. Scherzi a parte, sono sulla soglia dei 50 anni, come devo sembrare? Poi ci sono miracoli e altre cose, ognuno sceglie. Io voglio apparire nature”. Infine, ha concluso scherzando: “Se mi sento come l’ex principe Carlo? In effetti posso capire chi a un certo punto qualcuno dirà: “Un altro Morandi? Basta!”. Scherzando, dico sempre che sarò io a lasciare l’eredità a lui, e non il contrario. Perché camperà più di tutti noi!”.