Pace fatta tra la rocker e i fratelli per l'eredità della madre. L'azione giudiziaria intrapresa nel 2019 da Guido Nannini si è risolta con un accordo trovato senza bisogno di andare in tribunale
Accordo raggiunto tra Gianna Nannini e i fratelli Alessandro, ex pilota di Formula Uno, e Guido in merito all’eredità della madre. Non c’è stato bisogno di passare attraverso un’aula di tribunale per arrivare a risolvere la questione. Lo fa sapere La Nazione, che specifica come i dettagli dell’intesa rimangano privati.
CHE COSA ERA SUCCESSO TRA I FRATELLI NANNINI – La contesa dell’eredità fra i tre figli di Giovanna Cellesi e Danilo Nannini, patron del marchio dolciario che ha fatto conoscere Siena nel mondo, era nata dal testamento della stessa Cellesi. In particolare tutto ha avuto inizio nel 2019, quando Guido Nannini, rappresentato dall’avvocato Valerio Vallefuoco, aveva promosso un’azione giudiziaria nei confronti del fratello Alessandro, difeso dall’avvocato Fabio Pisillo, per i lasciti della mamma, ma anche nei riguardi della cantante – seguita dall’avvocato Antonella Rizzi – che aveva ereditato la Certosa di Belriguardo. Si tratta, questa, della dimora di famiglia situata nelle campagne intorno a Siena. Una tenuta da 75 ettari, di cui otto coltivati a vigna, nata nel 1300 e che produce vini molto rinomati.
COME SI È RISOLTA LA QUESTIONE DELL’EREDITÀ – Nel contenzioso si era inserita anche una consulenza tecnica volta a valutare la massa ereditaria della signora Cellesi. Riporta la fonte: “Il professionista da un lato avrebbe dovuto fare un calcolo che tenesse conto dei beni oggetto di donazione e dei contratti che potevano aver dissimulato la donazione, dall’altro un calcolo dove venivano esclusi questi ultimi. Valutando al termine dell’accertamento se c’era stata un’eventuale lesione della legittima”. Alla fine si è arrivati ad un accordo tra i fratelli: “Sono contento che questa intesa abbia messo fine ad una controversia fra i fratelli ponendo anche le basi affinché i rapporti tra loro possano essere sereni e di collaborazione”, ha commentato l’avvocato Pisillo.