L’annoso contenzioso tra Italia e Francia sulla paternità delle opere d’arte potrebbe vedere a breve una fase di sblocco: secondo l’inchiesta della giornalista Roxana Azimi pubblicata su Le Monde, il Museo del Louvre ha confermato che l’Italia è in procinto di recuperare alcuni reperti archeologici tra cui un‘anfora ellenica risalente al V secolo attribuita al “Pittore di Berlino”, insieme ad “altri sei pezzi archeologici”. Reperti acquistati dal museo “tra il 1982 e il 1998, in un momento in cui i curatori di tutto il mondo stavano concentrando la loro attenzione sull’autenticità delle opere, dimenticando di considerare la loro provenienza“, si legge sul quotidiano francese, cui si affiancano le dichiarazioni della direttrice del Louvre, Laurence des Cars, la quale si dice “convinta che tutte quelle opere che hanno un dubbia provenienza siano una macchia all’interno delle collezioni del Louvre. Dobbiamo assolutamente prenderci le nostre responsabilità e esaminare quanto accaduto con rigore e lucidità”.
La richiesta di restituzione era già stata presentata dal Ministero della Cultura italiano nel 2018, per essere nuovamente ribadita lo scorso anno dal direttore generale per l’Archeologia del Mic, Luigi La Rocca, dopo che il dialogo tra i due Paesi era stato fermo per “oltre 10 anni, quando vennero alla luce i primi sospetti legati a Giacomo Medici, un mercante d’arte originario di Genova. Le polizia svizzera e italiana scoprì nel suo magazzino un vero e proprio tesoro. Migliaia di oggetti scavati clandestinamente dai ‘tombaroli‘ accanto a cinquemila polaroid, come una sorta di inventario di tutte le opere, dalla scoperta alla restaurazione, prima della vendita”, scrive Azimi, secondo la quale è in programma un “accordo storico” tra Italia e Francia per “il prossimo autunno”.
La direttrice del Louvre ha annunciato di voler aggiungere alla lista delle opere da restituire anche una statua di adolescente scovata nel sito di Medma in Calabria, promettendo all’Italia “Totale disponibilità e collaborazione da parte del Louvre. Il prossimo autunno entreremo sicuramente in una fase nuova e chiederemo al ministero della Cultura di prendere posizione”, ha infine annunciato la direttrice dalle pagine di Le Monde.