“Diciamo no a questa autonomia differenziata“, portata avanti da un governo “che con arroganza ha suggellato un patto di potere con un orrido baratto“. La segreteria Elly Schlein da Napoli schiera ufficialmente il Partito democratico contro il ddl del ministro leghista Calderoli, quello che per gli esponenti dem è comunemente lo Spacca Italia. Il governo “sta lavorando per aumentare i divari territoriali. Che se acuiti diventano barriere razziste, classiste e sessiste”, attacca Schlein durante l’iniziativa Una e indivisibile nella cornice della fondazione Foqus, ai Quartieri Spagnoli. L’orrido baratto di cui parla è “il presidenzialismo per l’Autonomia differenziata”: il riferimento è al silenzio di Fratelli d’Italia, che però potrebbe accettare il progetto che è da sempre una bandiera della Lega per ottenere in cambio l’appoggio del partito di Matteo Salvini sulla riforma a cui più tiene. Schlein ammonisce: “Non pensassero di poterci portare al confronto sul presidenzialismo mentre avanzano a spallate sull’Autonomia differenziata, avendo scavalcato qualsiasi tipo di dialogo“.
Il progetto di autonomia differenziata di Calderoli e del governo di Giorgia Meloni “vuole dividere ulteriormente il Paese aumentandone le diseguaglianze e noi non lo possiamo accettare. Perché crediamo che non ci sia riscatto per l’Italia senza il riscatto per il Sud“, dice Schlein. Che poi sottolinea: “E’ un progetto che ha voluto scavalcare il Parlamento, i territori, che gioca con i diritti fondamentali delle persone”. “Il nostro partito si batterà per fermare l’autonomia differenziata di questo governo”, ribadisce Schlein dal palco, “siamo qui per dirlo con tutto il Pd con una voce sola da Nord a Sud”. A Napoli però è evidente la spaccatura interna al partito, con il governatore Vincenzo De Luca e i suoi uomini che disertano l’appuntamento. Ma a chi le chiede dell’assenza presidente della Campania, Schlein arrivando in città replica: “Siamo molto felici di questa due giorni importante del Pd, siamo qui per dire no al progetto di autonomia differenziata insieme a tutte le persone che hanno partecipato, dai nostri amministratori ad esperti costituzionalisti, rappresentanti delle forze sociali, sindacali, delle imprese”.
Poi dal palco attacca: “È imbarazzante che ci siano presidenti di Regione che non stanno dicendo nulla sull’autonomia differenziata per fedeltà politica. Fanno prevalere l’interesse di parte su quello del Paese e dei territori. Vergogna“. Il riferimento esplicito è ai governatori di centrodestra, ma la mente non può non andare anche a De Luca, visto il contesto. Nel frattempo Schlein incassa l’appoggio di altri due governatori, Michele Emiliano e Stefano Bonaccini. Soprattutto il secondo, dopo aver inizialmente promosso il progetto di autonomia differenziata, ha bocciato il ddl Calderoli ed è presente a Napoli. Dove però calca la mano sulla necessità di ricucire lo strappo: “”Evitiamo di dividerci, se ci dividiamo sarà il più grande regalo che facciamo alla destra per i prossimi 20 anni”.
Un concetto sottolineato anche dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: “Bisogna sempre lavorare per l’unità, io l’ho sempre detto, Enzo De Luca rappresenta una risorsa per la Campania”. E pure da Antonio Decaro, presidente Anci e sindaco di Bari: “”Se vogliamo un paese unito dobbiamo essere uniti innanzitutto noi, altrimenti non siamo credibili”. Tra gli esponenti della maggioranza di De Luca, però, nessuno si fa vedere ai Quartieri Spagnoli, complice un Consiglio regionale convocato in fretta e in furia per oggi che si sovrappone all’appuntamento organizzato nella cornice della fondazione Foqus. Frutto di un ordine di scuderia impartito dal governatore stesso nei giorni scorsi per manifestare il dissenso di parte della base campana rispetto al commissariamento, tra i primi atti decisi dalla segretaria Schlein.
Che a Napoli chiude il suo discorso con una citazione di Curzio Malaparte: “un lutto a Napoli, è un lutto comune. È il dolore di ciascuno, di tutta la città. La fame di uno solo è la fame di tutti. Non v’è dolore privato a Napoli”. Per Schlein, “questo è lo spirito con cui dobbiamo ricordare perché siamo contrari a un Paese che invece ci vuole lasciare più soli, più disuniti, più poveri, a partire dal Sud di questo Paese. Quello della Lega è un ricatto a Meloni. Ma rischiamo che, nella debolezza di Meloni, questo progetto, nato all’ombra del secessionismo della prima Lega Nord, possa trovare il supporto in Parlamento. Noi dobbiamo essere l’intoppo. Da qui ci siamo messi di traverso”.