Detto questo, la cucina moderna ha recuperato questa tradizione osservando però alcune regole d’igiene. “Esiste infatti un commercio legale di acqua di mare per uso alimentare, ma si tratta di acqua microfiltrata, prelevata, purificata e commercializzata da aziende specializzate. Sono in altre parole prodotti sicuri, almeno dal punto di vista dell’inquinamento”, continua l’esperto.

E probabilmente, se usata in modo corretto, l’acqua di mare presenta anche vantaggi nutrizionali oltre che dal punto di vista organolettico. “Il mare è il più grosso e completo serbatoio di minerali a nostra disposizione (iodio, calcio, potassio, magnesio, sodio, cloro)”, sottolinea Pigozzi, “ma anche di quelli presenti in tracce nel nostro organismo e non semplici da trovare negli alimenti di provenienza terrestre. Da questo punto di vista, utilizzare con buon senso l’acqua di mare in cucina consente di assumere una grande varietà di preziosi minerali”.

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Dalla “frisa sponzata a mare” alla spaghettata in barca, attenzione ad usare l’acqua di mare per cucinare: “Gravi rischi, compresa la morte”

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