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Pillon e il tweet sul matrimonio di Michela Murgia: “Auguri, e guarisci presto”. Valanga di critiche su Twitter: “Vergognati”

di F. Q.

Michela Murgia ha deciso di sposarsi definendo il matrimonio ‘patriarcale e limitato’. Michela, di alternative ne avevi molte, ma hai scelto il matrimonio. Forse perché sai che è la forma più alta per riconoscere l’amore tra un uomo e una donna. Auguri, e guarisci presto!”. L’ex senatore della Lega Simone Pillon, con un messaggio su Twitter, innesca la polemica sul matrimonio tra la scrittrice Michela Murgia e Lorenzo Terenzi con un rito civile ‘in articulo mortis’. E riceve una valanga di commenti commenti critici e taglienti. In cui, esplicitamente, gli dicono di vergognarsi. Gli utenti, in particolare, polemizzano per la scelta di fare gli auguri alla scrittrice – che lei stessa aveva chiesto esplicitamente di non fare, visto che il matrimonio rappresenta per lei soltanto la formula burocratica migliore, a oggi, per la garanzia dei diritti nelle condizioni di salute in cui si trova. E poi per avere scritto “guarisci presto”, quando purtroppo la malattia della scrittrice è un cancro al quarto stadio, e lei stessa, in un’intervista al Corriere, aveva dichiarato a maggio che le rimanevano soltanto “mesi di vita”. Tra i commenti al tweet di Pillon anche quello del co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. “Poteva stare in silenzio, ha deciso di scivolare dritto nella vergogna di chi non è stato educato al rispetto e conosce solo il disprezzo. Che ignominia“.

Cos’è il matrimonio ‘in articulo mortis’ Murgia ha annunciato il matrimonio ‘in articulo mortis’, letteralmente ‘in punto di morte’. “Qualche giorno fa io e Lorenzo ci siamo sposat3 civilmente. Lo abbiamo fatto ‘in articulo mortis’ perché ogni giorno c’è una complicazione fisica diversa, entro ed esco dall’ospedale e ormai non diamo più niente per scontato. Lo abbiamo fatto controvoglia“, ha dichiarato. Cos’è il matrimonio ‘in articulo mortis’? Cosa significa la formula? L’articolo 101 del codice civile spiega che “nel caso di imminente pericolo di vita di uno degli sposi, l’ufficiale dello stato civile del luogo può procedere alla celebrazione del matrimonio senza pubblicazione e senza l’assenso al matrimonio, se questo è richiesto, purché gli sposi prima giurino che non esistono tra loro impedimenti non suscettibili di dispensa. L’ufficiale dello stato civile dichiara nell’atto di matrimonio il modo con cui ha accertato l’imminente pericolo di vita”. Il matrimonio ‘in articulo mortis’ è applicabile ai casi in un eventuale ritardo della celebrazione potrebbe pregiudicare la stessa realizzabilità del matrimonio. Ad esempio, come nel caso di Michela Murgia, se si è in presenza di una grave malattia in fase avanzata che mette in pericolo imminente la vita di una delle persone coinvolte.

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