“È senz’altro un’ottima notizia che premia la politica vaccinale fatta da lunghi anni nel nostro Paese”, commenta per il Fatto Quotidiano.it il professor Roberto Cauda, Infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma. “Questi obiettivi sono frutto di un paziente lavoro e di un’ampia adesione della popolazione alla vaccinazione. Tuttavia, bisogna continuare a mantenere alta la guardia in modo tale che non si corra il rischio di una reintroduzione della rosolia nel nostro Paese, visto che in altre parti del mondo è ancora presente”. E anche se è una forma di malattia non grave negli adulti, “diventa un rischio per le donne in gravidanza”, continua l’esperto, “perché può provocare gravi malformazioni nel nascituro. Per questo tengo a sottolineare che, grazie alla politica sanitaria condotta negli anni passati nel nostro Paese, abbiamo potuto evitare molte gravi manifestazioni congenite a seguito di infezioni nella madre con gravi disabilità nei neonati e nelle persone che erano affette da questa malattia”.