Si intensifica in Italia l’ondata di calore provocata dall’anticiclone africano Caronte, che ha ufficialmente fatto il suo ingresso lo scorso sabato 15 luglio e continua ad investire le Regioni da Nord a Sud con afa e caldo asfissianti, sulla scia del suo predecessore Cerbero. Sono 17 le città italiane attualmente contrassegnate dal bollino rosso del ministero della Salute, che passeranno a 20 domani 18 luglio ed arriveranno a 23 il prossimo mercoledì. A salvarsi, almeno parzialmente, saranno solo Genova, da bollino giallo, insieme a Bari, Catania, Civitavecchia, Milano, Reggio Calabria e Torino, tutte con bollino arancione. La situazione non è più incoraggiante altrove, in Europa come nel resto del mondo: nella Death Valley, in California, il termometro è schizzato a 51°C, mentre nella regione cinese dello Xinjiang sono toccati i 52,5 gradi, la temperatura più alta mai registrata.

Il massimo livello di allerta previsto per tutta la popolazione – e non solo, quindi, per le fasce più deboli tradizionalmente considerate a rischio – ha ora spinto il ministero della Salute a diffondere una nuova circolare per i pronto soccorso, con l’obiettivo di “fronteggiare l’emergenza caldo e prevenire gli effetti delle ondate di calore che si stanno susseguendo in queste settimane”. Per rispondere gli accessi delle vittime di “colpi di calore in aumento ed evitare al contempo ricorsi inappropriati al pronto soccorso, il ministero ha raccomandato l’introduzione di un “codice calore” negli ospedali, supportati dall’attivazione di appositi ambulatori territoriali operativi 7 giorni su 7, 24 ore al giorno. La circolare sancisce poi la riattivazione delle Uscar (Unità speciali di continuità assistenziali), che garantiscono l’assistenza sanitaria domiciliare e in strutture come le Rsa in caso di emergenza, che saranno affiancate da servizi di guardia medica potenziati.

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Caldo anomalo: in Cina registrata la temperatura record di 52,5 gradi

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