Un segnale finalmente positivo quello che la Rai manda al pubblico, con l’attivazione della procedura di sospensione e contestazione disciplinare per il telecronista Lorenzo Leonarduzzi e il commentatore tecnico Massimiliano Mazzucchi, che lasceranno immediatamente il Giappone, dove stavano ‘commentando’ i mondiali di tuffi per il secondo canale della tv di Stato.
Commenti che sicuramente parte di chi ascolta potrebbe trovare divertenti, vista l’abitudine social di scrivere e dire ogni beceraggine che passa per quel poco di cervello di cui si è in possesso. Questa volta però c’è chi non ha retto ai giochi di parole a sfondo sessuale, ovviamente rivolti verso le atlete, e altre amenità. Sono partite mail e segnalazioni, e in modo inaspettatamente repentino ecco le sanzioni.
Bisogna dire che per ben due volte Leonarduzzi, prima nel 2018 e poi nel 2020, si era già distinto per prodezze linguistiche e salaci giochi di parole sempre a sfondo sessuale, oltre che dimostrare di sapere il tedesco: nel 2018 si lanciò, in diretta, negli auguri in lingua nell’anniversario della nascita di Hitler. Che meraviglia. Certo, sono soldi ben spesi per uno stipendio non certo da fame devoluto a un giornalista sportivo, visto che dimostra di sapere le lingue straniere richieste per contratto.
Per fortuna, dopo ben due episodi di intemperanza, la terza è stata quella decisiva e forse chissà che si possa evitarne una quarta.
Non si augura a nessuno di essere licenziati, ci mancherebbe altro. Tuttavia sarebbe opportuno che i due colleghi si rendessero conto che lavorare nell’informazione, sempre, e soprattutto nel servizio pubblico, comporta qualche responsabilità. Piccola eh: diciamo che il lavoro è altra cosa, o dovrebbe esserlo, rispetto al commentare come viene viene alla stregua di chiacchiere tra deficienti al bar.
“Non mi appartiene, non c’è nessun intento sessista, ho il massimo rispetto per le donne
prendo le distanze, frasi lontane dal mio pensiero”, e così via: il collega, oggi come nei due precedenti episodi, reitera scuse e sgomento, a dimostrare che le battute gli escono a sua insaputa mentre commenta. Un complotto, una persecuzione nei suoi confronti, poverino. Ma c’è anche un lato positivo: non deve andare lontano per trovare il responsabile di questa disagevole angheria. Sarà sufficiente andare al bagno, trovare uno specchio, e guardarci dentro. Un altro giornalismo (e giornalista) è possibile.