di Francesco

Non è più possibile far finta di niente. L’Italia è sempre stata spaccata in due sul fronte fiscale, autonomi da una parte, dipendenti e pensionati dall’altra. I dipendenti per la dichiarazione dei redditi presentano il Cud tramite il sostituto d’imposta (datore di lavoro) che ovviamente inserisce fino all’ultimo centesimo il reddito del suo dipendente – lordo, quello su cui si calcola l’aliquota, anche se di fatto mese per mese ogni busta paga ha già ricevuto la sua brava sforbiciata del 40% circa – gli autonomi, che invece possono dichiarare liberamente ciò che guadagnano, e poi ovviamente il fisco farà i dovuti controlli.

È di questi giorni la sparata a zero di Matteo Salvini contro l’Agenzia delle Entrate, queste le sue testuali parole: “Gli evasori totali per me possono andare in galera e buttare la chiave ma se qualcuno ha un problema fino a 30mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto”.

Caro Salvini, nei 41 anni che ho lavorato da dipendente (quindi con tutte le imposizioni descritte sopra) il Fisco mi ha cercato quattro volte: per un bollo auto, un’Ici (vecchia Imu), una presunta inesattezza su un 730 e perfino per presunti redditi non dichiarati su un contratto di affitto mai avuto! In queste quattro vicende non ho mai sganciato un centesimo, non certo perché un Salvini mi sarebbe venuto incontro, ma semplicemente perché ho l’abitudine di conservare vita, morte e miracoli di ogni pagamento anche un po’ oltre i termini raggiunti, dopo i quali le ricevute di pagamento si potrebbero anche buttare (es. i cinque anni dell’Ici), dimostrando così di aver pagato tutto. Per il contratto di affitto “inventato” ho invece dovuto fare un ricorso da 500 euro tramite il mio commercialista per l’annullamento della cartella, e già questo fa rodere non poco, 500 euro per un errore non certo mio.

E agli autonomi, Salvini? Perché arrivano le cartelle esattoriali agli autonomi? Sono tutti “errori” anche lì? Oppure, se ci sono cartelle esattoriali da 30mila, 50mila o 100mila euro c’è a monte anche qualche “piccola” relativa evasioncella fiscale?

No, Salvini, piantiamola con queste prese per i fondelli! Noi dipendenti siamo veramente stufi. Abbiamo retto per decenni il sistema fisco da soli con la nostra onestà, in cambio ci tartassate sempre più. Vi guardate bene dall’aumentare le buste paga secondo il costo della vita, o almeno di diminuire la tassazione Irpef, tra le più alte in Europa. Perché dovete proteggere gli autonomi, loro sì che producono ricchezza, e se magari se la sono prodotta per le loro tasche acquistandosi la barca o la villa al mare con una buona parte di quei soldi che avrebbero dovuto versare allo Stato, che vuoi che sia: con questo governo che li protegge, invece di recuperare il maltolto con multe anche milionarie, possono dormire tra quattro guanciali.

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