Sono oltre 400 le vittime di quella che viene chiamata “setta del digiuno” in Kenya. La polizia ha infatti riesumato altri dodici corpi di seguaci da fosse comuni nella foresta di Shakaola, nell’entroterra costiero del paese. Lo ha fatto sapere il comandante regionale della polizia, Rhoda Onyancha, spiegando al sito Citizen Digital che sono in tutto 403 i morti e 95 le persone trovate ancora vive nel terreno in cui il predicatore Paul Mackenzie aveva radunato i suoi fedeli, invitandoli alla preghiera e all’astinenza da cibo per “poter incontrare Gesù in paradiso”.
Mackenzie è in carcere dallo scorso aprile con altre 36 persone. L’accusa è di istigazione al suicidio, ma si indaga anche sulla responsabilità diretta in alcune morti, dal momento che i risultati di alcune autopsie sui corpi hanno rivelato segni di soffocamento e strangolamento.