Attualità

“Schedare il Dna di tutti i cani per sapere chi di loro ha fatto la cacca per strada”: la trovata del sindaco fa discutere. Ma in alcune città è già così

La solerzia di molti primi cittadini italiani ha già superato la severa manovra anticacca di Robert Ménard, sindaco di Beziers, in Francia

di F. Q.

Schedare il Dna di tutti i cani per sapere e multare chi di loro ha fatto la cacca per strada. L’ultima follia biopolitica se l’è inventata Robert Ménard, sindaco di Beziers, una bella cittadina del sud della Francia di circa 70mila abitanti. Oramai non basta più controllare ogni spostamento, azione, sospiro degli uomini, ora tocca pure verificare latrati, uggiolii e deiezioni animali. Monsieur Ménard s’è inventato un sistema che sembra uscito dalla letteratura distopica sci-fi. Intanto l’ira del sindaco è focalizzata sui quartieri del centro. Quindi su barboncini, bassotti, levrieri, insomma la nobiltà canina dei residenti abbienti che defeca ovunque. Ménard lamenta qualcosa come più di mille cacche raccolte al mese (avrà inventato anche un aggeggio per contarle mentre le raccoglie? Che genio) e per questo ha deciso che i proprietari di cani residenti in centro sono obbligati a fornire un campione di saliva del proprio animale per registrarne il Dna.

Obiettivo? Uno scintillante schedario genetico, pardon un “passaporto genetico”, che alla prima cacca rimasta in strada scatta fulmineo nell’individuare la bestiola sporcacciona. Niente green pass canino? Multina di 38 euro. Lasci la cacchina in strada? 122 euro. Tre mesi il tempo per adeguarsi andando dal più vicino veterinario per un test gratuito (merci le maire) del DNA, poi inizierà la fase sperimentale che durerà fino al 2025 per decidere se stampare nella pietra la misura anticacca o se farne a sua volta pattume indifferenziato.

In molti si stanno arrovellando sui precedenti e sull’iniziative a riguardo come se le feci canine sopravanzino l’urgenza, per dirne una a caso, della spesso totale incapacità di gestire servizi rifiuti umani (vedi la sempiterna cloaca romana di bidoni strabordanti e sacchi lasciati in strada). Del resto la misura auto responsabile del sacchettino per la raccolta deiezioni in Italia ha fatto il suo, portando a risultati su marciapiedi, giardini e aiuole di molte città a risultati egregi. Eppure la solerzia di molti primi cittadini italiani ha già superato la severa manovra anticacca di monsieur Ménard. La creazione del profilo genetico dei cani attraverso le feci è stata introdotta a Malnate (Varese); è legge che scatterà dal 2024 nella provincia autonoma di Bolzano; è stata bocciata nel comune di Torino; è infine in fase di studio nel comune di Genova. Poi certo nessuno avrà a che fare con la “montagna di me**a” che affolla i marciapiedi del centro di Beziers. Una lotta continua per non finire con le suole insozzate che a breve verrà finalmente debellata.

“Schedare il Dna di tutti i cani per sapere chi di loro ha fatto la cacca per strada”: la trovata del sindaco fa discutere. Ma in alcune città è già così
Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo
Playlist

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione