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Su TikTok spopola la “girl dinner”: ecco cos’è la cena “contadina medievale” che ha conquistato anche il New York Times

La colpa, o il merito, dipende da punti di vista, è di Olivia Maher, una micro-influencer americana cui il trend è letteralmente scoppiato tra le mani

di Francesco Canino

Si scrive #girldinner, si legge minima spesa e minima resa. Sotto l’hashtag più cliccato in questi giorni su TikTok – centosettanta milioni di visualizzazioni e migliaia di post al giorno – si cela il trend social più discusso e criticato dell’estate. Tanto che persino il blasonato New York Times ne ha parlato, dedicandogli un lungo articolo all’inizio di luglio: da quel momento il numero di video è più che quintuplicato e oggi, complice l’algoritmo performante, viaggia verso i 200 milioni. La colpa, o il merito, dipende da punti di vista, è di Olivia Maher, una micro-influencer americana cui il trend è letteralmente scoppiato tra le mani: lo scorso maggio ha infatti pubblicato quasi per gioco un video su TikTok in cui raccontava la conversazione con un’amica, che le raccontava quasi sdegnata di come nel medioevo i contadini non potessero mangiare altro che pane e formaggio. Intervistata dal New York Times, la Maher ha spiegato che proprio da quella discussione è nata la girl dinner, una cena “contadina medievale”, in cui sostanzialmente la presunta influencer ha messo assieme in un piatto pane, uva, formaggio, cetriolini, il tutto accompagnato da un bicchiere di vino rosso.

“Sembra una cena tra ragazze che facciamo quando i nostri fidanzati sono in giro”, ha ironizzato lei. In meno di venti secondi il video è stato visualizzato più di un milione di volte e da quel momento non si è più fermato, innescando sottogeneri e mostruosità gastronomiche che vanno dai mappazzoni più insulsi che farebbero inorridire Bruno Barbieri a quelli che noi chiameremmo banalmente “apericene” (tanto per utilizzare una delle parole più odiose degli ultimi 15 anni). In mezzo una notevole quantità di piatti che somigliano a dei semplici svuota frigo (mangi quello che trovi in frigo, senza dover cucinare) e abbinamenti da denuncia immediata.

Con una mescolanza di sapori e di ingredienti che vedono comparire nello stesso piatto fette di salame, formaggi ultra-calorici e pochi centimetri più in là sottaceti e biscotti da carie immediata. Ecco perché molti nutrizionisti sono sul piede di guerra e tirano in ballo persino il rischio di disturbi alimentari: di bilanciato le girl dinner non hanno nulla, di cucinato zero, di sbagliato molto. “La #gilrdinner non significa cenare. Un sacchetto di popcorn non è una cena. Un pezzo di pane tostato non è una cena. Un bicchierino di vodka non è certo una cena. So che dovrebbe essere uno scherzo, ma glorifica il mangiare disordinato come una cosa carina e femminile”, attaccano diversi utenti. Artusi, perdonale/perdonali se puoi.

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