Mondo

Tensione con l’Iran per il tentato sequestro di mercantili: gli Usa inviano aerei e un cacciatorpediniere nel Golfo di Oman

Gli Stati Uniti hanno deciso, su indicazione del segretario alla Difesa Lloyd Austin, di inviare aerei F-16, F-35 e il cacciatorpediniere Uss Thomas Hudner nelle regioni dello Stretto di Hormuz e del Golfo di Oman. L’annuncio è stato dato direttamente dal Pentagono che, tramite la propria portavoce Sabrina Singh, ha fatto sapere che l’obiettivo è rafforzare la presenza nell’area, considerata di interesse strategico visto l’alto numero di navi mercantili in passaggio su queste rotte, al fine di “difendere gli interessi Usa e tutelare la libertà di navigazione nella regione”, aumentando il livello di sicurezza complessivo della zona.

Questi sviluppi arrivano dopo le accuse di inizio luglio rivolte dagli Stati Uniti all’Iran, circa il tentato sequestro di alcune navi mercantili in transito nell’area da parte della Marina iraniana. Secondo la ricostruzione fornita dalle forze di difesa degli Usa, la Marina iraniana ha anche aperto il fuoco nell’attacco diretto verso una petroliera di passaggio. Il Comando centrale Usa aveva dichiarato di essere intervenuto nella zona in due occasioni nella giornata del 5 luglio, con il proprio cacciatorpediniere americano USS McFaul, per impedire l’operazione della Marina iraniana nel tentativo di sequestrare la TRF Moss battente bandiera delle Isole Marshall e, tre ore dopo, la Richmond Voyager battente bandiera delle Bahamas. Secondo un comunicato del Comando centrale degli affari pubblici delle forze navali statunitensi, a partire dal 2021 “l’Iran ha molestato, attaccato o sequestrato quasi 20 navi mercantili battenti bandiera internazionale, rappresentando una chiara minaccia per la sicurezza marittima regionale e l’economia globale”. Ogni accusa nel merito di questi fatti contestati è stata però respinta dalla Repubblica popolare islamica. “Alla luce di questa minaccia continua”, ha precisato poi Sabrina Singh, “in coordinamento con i nostri partner e alleati, il Dipartimento sta aumentando la presenza e rafforzando la capacità di monitorare lo Stretto e le acque limitrofe”.

La tensione regionale nell’area compresa fra il Golfo persico e quello di Oman è in crescita e tocca molteplici interessi. È proprio nel Golfo di Oman che, nel marzo di quest’anno, è stata effettuata infatti l’operazione “Security Bond-2023“, un’esercitazione navale congiunta tenuta dalle forze di Cina, Russia e Iran, finalizzata, secondo quanto era emerso da una nota cinese, ad “approfondire la cooperazione concreta tra le Marine dei Paesi partecipanti, a dimostrare ulteriormente la volontà e la capacità di mantenere congiuntamente la sicurezza marittima” e “costruire attivamente una comunità dal futuro condiviso per il mare e a iniettare energia positiva nella pace e nella stabilità regionali”. L’operazione è stata sviluppata sulla base di altre due esercitazioni analoghe tenute nel 2019 e nel 2022.