Un nuovo caso si somma agli episodi di morti sul lavoro legate al caldo eccessivo, un fenomeno che si appresta a trasformarsi da isolato ed emergenziale a sempre più comune, imponendo l’esigenza di un impianto normativo in grado di fare i conti con tendenze climatiche sempre più estreme. Ad essere stato stato stroncato dal caldo nella mattinata di lunedì 17 luglio è Olindo Zuanon, 63 anni, panettiere nella frazione di Treville, provincia di Alessandria. Originario della provincia di Padova, l’uomo è morto davanti agli occhi della moglie per un infarto causato da un colpo di calore, come hanno ricostruito i medici.
Inutile la corsa disperata all’ospedale di Castelfranco Veneto e i sei tentativi di rianimazione; quando è arrivato i medici gli hanno riscontrato una temperatura corporea di 42 gradi. Fatali per chi, come lui, soffra di precedenti problemi cardiaci. L’uomo era infatti stato sottoposto ad un intervento per l’inserimento di un defibrillatore lo scorso ottobre. “Dopo l’operazione stava bene, e si sentiva bene – dice ora la moglie, Michelle Silvestri – “Il caldo torrido di questi giorni non l’ha certo aiutato”.