Le attività di monitoraggio dell’aria a Roma hanno fatto rilevare livelli critici di ozono nell’atmosfera, direttamente collegato al caldo torrido che attanaglia la capitale in questi giorni. L’attuale concentrazione di questo gas inquinante – che può provocare l’irritazione delle vie respiratorie e delle mucose e, in quantità elevate, favorire l’insorgere di vari problemi sanitari – non è dovuto ai normali fattori di inquinamento urbano, bensì alle temperature superiori ai 40 gradi che fungono da propulsore alle reazioni che generano il gas. In questo caso, quindi, sono paradossalmente le aree verdi ad essere maggiormente interessate da questo problema di inquinamento.
Il dipartimento Ambiente del Campidoglio ha emanato una determinazione dirigenziale nella quale si sconsiglia, specie per “gli individui più fragili”, l’esposizione prolungata alle “alte concentrazioni di inquinanti che potrebbero manifestarsi soprattutto nella fascia 12-18 in particolare nel parchi, nelle aree periferiche ed extraurbane“. Quanti soffrono di disturbi cardiorespiratori sono considerati gli individui più a rischio, seguiti da anziani e bambini.
Cinecittà e Lunghezza (l’area parco del Cavaliere in particolare), i quartieri indicati come quelli più a rischio, dove l’avvertimento per la popolazione è di evitare di svolgere attività all’aperto, soprattutto nelle ore centrali del giorno.