"L'Italia di Via Poma è l’Italia di oggi. Fragile e precaria. L'immagine di un paese bugiardo e spaventato che, in quell’ufficio al terzo piano di Via Poma, fa i conti con sé stesso"
Non sarà una fiction ma una serie che utilizzerà le carte dei processi che purtroppo non hanno ancora portato alla risoluzione di uno dei casi più irrisolti d’Italia: il delitto di via Poma diventerà ora una serie tv, “Via Poma”, prodotta da Cattleya, casa di produzione premiata ai Nastri d’argento per “Circeo” con cui ha già raccontato sullo schermo un evento purtroppo significativo del nostro Paese.
Si torna all’estate di Italia ’90, quando una ragazza di Roma sud trova la morte nel quartiere “dei ricchi”, precisamente a quel 7 agosto in cui il corpo di Simonetta Cesaroni viene ritrovato senza vita e nudo sul pavimento di un ufficio in un palazzotto di Prati, sede del Comitato regionale degli Ostelli della gioventù per cui la ragazza lavora saltuariamente. Viene uccisa con 29 coltellate nella stanza direttore che è in ferie. Il fondatore di Cattleya Riccardo Tozzi dichiara in merito: “Questo è un progetto a cui teniamo moltissimo. Ci suggestiona immagine di questo palazzo abitato da uomini, amici di uomini potenti di poliziotti e magistrati. Con un’unica donna: una ragazzina uccisa. C’è molto da raccontare su quegli anni, ma anche sull’oggi”.
La serie sarà scritta da Flaminia Gressi (già sceneggiatrice di “Bella da morire”, “Vite in fuga” e “Circeo”, di cui ha anche firmato il soggetto vincitore del premio Solinas) e Bernardo Pellegrini (“Il re”, “Unwanted”, “Everybody loves diamonds”), che aggiungono: “Via Poma non è solo un caso di cronaca nera, ma racconta la storia di due ragazze. Due sorelle. Simonetta, coi sogni, gli amori, i piccoli dispiaceri e i desideri dei vent’anni. Sua sorella Paola con la sua forza nel tenere insieme la famiglia contro il dolore e con la sua sete di giustizia che per trent`anni la porterà a battersi contro un muro di silenzio per arrivare alla verità. L’Italia di Via Poma è l’Italia di oggi. Fragile e precaria. L’immagine di un paese bugiardo e spaventato che, in quell’ufficio al terzo piano di Via Poma, fa i conti con sé stesso”.
Mentre le indagini, riaperte lo scorso anno, sono ancora in corso, gli eredi di Simonetta e i legali della famiglia, collaboreranno a ricostruire le fasi di una storia oscura fatta di 33 anni di segreti ambigui e impenetrabili. Verrà ricostruita l’Italia di quegli anni, un Paese che mente, nasconde, tenuto in mano da potentati economici e politici fatti di personaggi dal passato non propriamente limpido rinchiusi nei loro segreti, poco sensibili al dolore di una famiglia lacerata da un truce e insensato omicidio. Gente avvolta nel caos, ripiegata sui propri piccoli e grandi segreti, preoccupata solo di salvaguardare e proteggere sé stessa e che per questo non ha raccontato la verità su Simonetta. Limpida è invece la sua memoria che resta intatta, quella di una ragazza di periferia che attraverso la sua morte ha fatto emergere un pezzo fondamentale della nostra società: quel pezzo brutale che vive e prolifera nel torbido legame che c’è tra potere e cronaca nera.
Simonetta non è solo la vittima in “Via Poma” ma una giovane donna raccontata in tutta la sua brillante e sana ambizione che l’ha portata, grazie alle sue doti di giovane contabile, oltre il quartiere di periferia in cui è cresciuta anche se purtroppo verso un tragico epilogo. Per renderle giustizia, si partirà dalle strane verità che aleggiano attorno al delitto: anche grazie al supporto della famiglia Cesaroni e dei suoi legali Cattleya potrà accedere agli atti processuali, alle fonti giuridiche e alla documentazione custodita negli archivi di ieri e di oggi, per far emergere nuovi spunti trascurati di questa storia. Questa serie potrebbe portare la storia di Simonetta al di fuori del Paese, com’è accaduto di recente per il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi che tutto il Mondo conosce oggi grazie a “Vatican Girl”, la prodotta da Netflix.
“La serie, attualmente in fase di scrittura, è un progetto molto ambizioso su cui diversi committenti hanno già espresso un forte interesse”, conclude Tozzi di Cattleya. In effetti, come sottolinea lo scrittore Igor Patruno, autore del libro inchiesta “Il delitto di Via Poma, trent’anni dopo” e consulente dello studio legale Mondani, della famiglia di Simonetta: “Cattleya è una casa di produzione importante e potrà raccontare chi era Simonetta, al di là del suo delitto. Ma potrà anche scavare nell’Italia dei poteri. Quella che Massimo Carminati ha in pugno grazie al furto del Caveau in piazzale Clodio. Non dimentichiamoci che tra le cassette di sicurezza trafugate c’è anche quella dell’avvocato Francesco Caracciolo di Sarno, allora presidente regionale degli Ostelli della gioventù per cui lavorava Simonetta. Chi era davvero Caracciolo di Sarno? Perché sono stati rubati documenti nella sua cassetta?”. Interrogativi questi, e non gli unici, per cui si cerca una risposta da 33 anni.