Mangiare 1 chilo di rossetto. Non si tratta di un eccentrico guinness dei primati, ma del quantitativo medio che ingerisce inconsapevolmente chi lo utilizza nel corso della propria vita. Se il rossetto viene applicato varie volte durante la giornata, finiscono nello stomaco dai 24 agli 87 milligrammi circa di prodotto al giorno; chi “non esce senza un filo di rossetto” arriva quindi quasi a 2 chili negli anni, come dichiarano i ricercatori dell’università di Berkeley nello studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives. Si tende infatti a ingerire il lipstick mentre si inumidiscono le labbra, si beve e si assapora il cibo.
Ma cosa ci mangiamo assieme al rossetto? Senza saperlo, potremmo deglutire squame di pesce, impiegate per dare un effetto perlato e iridescente ai lipstick, come avverte la rivista Science Focus Magazine della Bbc. Per evitare ciò bisogna controllare che nell’elenco degli ingredienti non vi sia la Guanina animale, un materiale cristallino ottenuto in cosmetica dalle squame di pesce e che conferisce il tipico aspetto argenteo di molti pesci.
Un’indagine di Greenpeace del 2021 su 672 prodotti beauty presenti nel mercato italiano ha reso noto che i rossetti sono tra i prodotti di bellezza in cui di più si ritrovano ingredienti plastici e materie identificate come microplastiche, esattamente al secondo posto dopo i mascara. I rossetti non rientrano infatti fra le categorie merceologiche per cui è vietato l’impiego di microgranuli di plastica.
Come noto, abbondano nei rossetti i derivati dagli scarti (sì, proprio dagli scarti!) della raffinazione del petrolio come Petrolatum, Vaselina, Paraffinum liquidum, Mineral oil. Ingerirli in quantità ragguardevoli non è di certo auspicabile per la salute del corpo.
I rossetti possono poi contenere metalli pesanti come piombo, alluminio, cadmio, cromo, fortunatamente in una quantità limitata e sicura come da norme europee. Per quanto riguarda i rossetti fabbricati in tanti paesi esteri non vigono però le stesse normative di tutela. Per l’Istituto Superiore di Sanità il piombo è un componente naturale della superficie della terra; associato a ripetute e ingenti esposizioni è collegato ad esempio a problemi di apprendimento, affaticamento, lentezza cronica, disturbi nervosi, problemi per lo sviluppo del feto e preoccupazioni ambientali. Nei prodotti extraeuropei, spesso a bassissimo costo e acquistati on line anche dai giovanissimi, i livelli di piombo porterebbero quindi a potenziali problemi di salute perché, anche se presenti in modeste quantità, sarebbero ingeriti anche più volte al giorno.
Per rendere la tinta scorrevole e donare un aspetto più sinuoso alle labbra vengono poi utilizzate nelle composizioni i siliconi, che sono inquinanti per l’ambiente e non certo digeribili per noi. Si accumulano nelle acque e sulla terra e non sono decomponibili; per questo andrebbero proprio evitati o limitati come da tempo consiglia l’Unione Europea.
Attenzione anche ai rossetti con il glitter, i brillantini che tanto piacciono agli adolescenti. Possono essere fabbricati con microplastiche, ovvero con un polietilene tereftalato (PET) ben poco appetitoso per noi che per la fauna e la flora. Il rossetto rimane comunque uno dei cosmetici più amati: secondo i ricercatori della Edith Cowan University in Australia c’è una motivazione psicologica e non solo estetica che lo rende così popolare: tingere le labbra aumenterebbe infatti la sicurezza personale e la fiducia in sé.
Rimane comunque il fatto che un rossetto non è un cibo commestibile. E allora cosa fare? Una delle attenzioni da tenere è ovviamente quella di lasciare sulle labbra il lipstick, senza portarlo via con la saliva.
E una volta a casa, niente pigrizia: va sempre rimosso con un detergente specifico. Vi è una via preferenziale legata al consumo critico. Scegliere infatti un prodotto di erboristeria, di un negozio biologico di buona qualità, o consigliato da un esperto di cosmetica naturale, aiuta a districarsi nel difficile mondo della lettura consapevole delle etichette.
La scelta finale per fortuna è sempre la nostra, così come la diffusione delle informazioni. Proteggere il corpo, preservando al contempo il pianeta per le generazioni future di ogni specie animale e vegetale, può e deve essere il nostro obiettivo più grande.