Tre persone sono rimaste uccise nel corso di una sparatoria avvenuta nelle prime ore del mattino (le 21 italiane) del 20 luglio ad Auckland, nel nord della Nuova Zelanda. La polizia neozelandese ha comunicato che l’assalto con arma da fuoco è andato in scena all’interno del cantiere di un centro commerciale, in una zona frequentata dai tifosi dei Mondiali di calcio femminile. L’aggressore, un 24enne munito di braccialetto elettronico, ha preso di mira gli operai del cantiere uccidendone due e ferendone sei, di cui tre in modo grave. La polizia ha però fatto sapere che “potrebbero esserci altre vittime” e di aver assistito in totale dieci persone fra cui un agente, di cui sette con ferite di arma da fuoco. Dopo essersi barricato nel vano di un ascensore e aver sparato ulteriori colpi, l’attentatore è stato trovato morto.

Nel frattempo, le forze di polizia sono intervenute circondando l’edificio interessato dalla sparatoria e presidiando l’intera città anche con l’azione di un elicottero. Il premier neozelandese Chris Hipkins, in una comunicazione congiunta con le forze di polizia, ha rassicurato la popolazione circa il fatto che si sia trattato a tutti gli effetti di “un episodio isolato” attribuibile ad un solo individuo, e che è da escludersi ogni “rischio per la sicurezza nazionale“.

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