Emergono i retroscena dell’arresto di Roberto e Mattia Toson, padre e figlio di 47 e 22 anni, accusati di aver ucciso il Thomas Bricca con due colpi di pistola lo scorso gennaio ad Alatri, provincia di Frosinone. Sembra infatti che siano stati i nonni a fornire inconsapevolmente alla indagini un ulteriore elemento proprio durante il loro interrogatorio. Non sapendo di essere ripresi dalle telecamere della caserma dei Carabinieri, lo scorso 9 febbraio Luciana Coccia, parlando con il marito Luciano Dell’Uomo, è stata intercettata mentre diceva: “È stato Mattia”. “A fa cosa?” – la risposta del marito – poi il gesto mimato, inconfondibile, di uno sparo con una pistola. La donna si era accorta di uno specchio all’americana piazzato lì appositamente: “Di là c’è il colonnello, il maresciallo”, ha ammonito il marito esortandolo a parlare a bassa voce, ma l’accortezza è stata inutile; la telecamera nascosta ha comunque registrato lo scambio tra i due. Per gli investigatori dell’Arma è stato Mattia a sparare, con la complicità del padre che guidava lo scooter sul quale sono arrivati e immediatamente fuggiti. I legali Angelo Testa ed Umberto Pappadia hanno incontrato i loro assistiti nel carcere di Civitacecchia, riferendo che i due indagati continuano a professarsi innocenti e a definire “assolutamente false” le dichiarazioni di diversi testimoni arrivate a sommarsi nei mesi delle indagini.
Roberto Toson ed il figlio Mattia, come preannunciato dalla difesa, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.L’interrogatorio di garanzia è avvenuto nel carcere di Civitavecchia dove padre e figlio sono stati portatu subito dopo l’arresto. Ascoltati separatamente dal gip di Frosinone Antonello Bracaglia Morante, ciascun interrogatorio è durato circa quaranta minuti tra formalità e verbalizzazione. Subito dopo aver lasciato il carcere di Civitavecchia i difensori dei due indagati, gli avvocati Angelo Testa ed Umberto Pappadia, hanno protocollato il ricorso al Riesame impugnando il provvedimento di custodia in carcere. Chiara la strategia del collegio difensivo dei due Toson: intendono attaccare la solidità degli elementi indiziari ed il presupposto per la cattura: per gli avvocati Testa e Pappadia non ci sono indizi concreti e non c’è il necessario rischio di reiterazione del reato nella misura in cui lo stesso gip sottolinea come Thomas Bricca sia stato ucciso per un clamoroso sbaglio di persona. Secondo la procura di Frosinone il 19enne fu ucciso per uno scambio di persona, l’obiettivo dell’agguato era un suo amico. A scatenare la rabbia omicida una serie di risse a cui la vittima non aveva partecipano in nessun modo. La sera dell’omicidio i due ragazzi indossavano entrambi un giubbotto chiaro e i presunti killer colpirono Bricca.