A rendere nota la triste notizia è il sito Dagospia. I due si erano innamorati a scuola per poi sposarsi nel 1978. Un lungo amore e sodalizio artistico, vissuto lontano dal clamore mediatico e in maniera riservata fino alla fine
“Tenimmoce accusì: anema e core… Nun ce lassammo cchiù, manco pe’ n’ora”. Sono alcune delle dolcissime parole del grande classico napoletano “Anema e core”. Le stesse che hanno cantato assieme Francesco De Gregori e la moglie Francesca “Chicca” Gobbi, quattro anni fa al Real World Studios di Bath nel Regno Unito. Parole che risuonano oggi più struggenti che mai alla triste notizia, lanciata da Dagospia, della morte della moglie del grande cantautore. Gobbi aveva 71 anni e combatteva da tempo con una grave malattia. La situazione era precipitata nei giorni scorsi. I funerali si terranno domani a Roma.
L’amore è nato a scuola quando erano giovanissimi, poi il matrimonio celebrato il 10 marzo del 1978, tra i testimoni di nozze c’era Walter Veltroni, allora militante nella FGCI – Federazione Giovanile Comunista italiana. Dall’amore di De Gregori e della Gobbi sono nati i gemelli Marco e Federico, che hanno vissuto ben lontani dalle luci dei riflettori. Di loro si sa solamente che hanno aperto, qualche anno fa, un negozio di vinili a Roma. A loro il padre ha dedicato il brano “Raggio di sole” del 1978.
Negli anni marito e moglie hanno condiviso la passione per la musica. In diverse occasioni Francesca Gobbi ha partecipato ad alcune serate live di De Gregori, cimentandosi nei cori, con la chitarra o in duetto. Lo stesso artista ha raccontato al quotidiano La Sicilia: “Lei è sempre più brava e non lo dico da sposo, ma da musicista. A lei piace moltissimo ed è diventata molto più espressiva e compiacente verso il pubblico. Al punto che adesso suona anche il tamburello e fa i coretti su Rimmel, che peraltro è una canzone che ho scritto quando Chicca ancora non stava con me, cosa che l’ha divertita ancora di più”. Il loro è stato un amore vissuto con discrezione fino alla fine, separato dal lutto ma unito dalla musica, proprio come cantava De Gregori in una delle sue canzoni più belle: “Sempre e per sempre, dalla stessa parte mi troverai”.