Roberto Dolce, in arte Roy, è il gigolò più famoso d'Italia. Ex spogliarellista, ha un'agenzia per gigolò che conta 3700 iscritti e dispensa consigli sui social ai ragazzi che vogliono lanciarsi in questa carriera
“Possono aver bisogno di un autista, di un accompagnatore ad un funerale e a volte solo di una persona con cui parlare e sfogarsi”. Roberto Dolce, in arte Roy, conosce bene le donne e le loro necessità. D’altronde è il gigolò più famoso d’Italia, e dice di aver aperto lui la strada, vent’anni fa, ai giovani epigoni venuti dopo. Ex spogliarellista, oggi ha un’agenzia per gigolò che conta 3700 iscritti e dispensa consigli su Instagram ai ragazzi che vogliono lanciarsi in questa carriera.
“Possono iscriversi tutti ma raccomando sempre di essere eleganti e fedeli a sé stessi nella descrizione della propria personalità e dei servizi che si vuole erogare” spiega Dolce in merito alla propria agenzia, come riporta Il Giorno. “Sul filone del film ‘American gigolò’ mi sono buttato in questo settore, contribuendo a dargli lustro. L’idea di fondo era cominciare a cambiare l’opinione pubblica sugli accompagnatori maschili. Postavo foto eleganti, in giacca e cravatta, offrendo un nuovo punto di vista su questo lavoro. Le donne vogliono figure maschili rassicuranti: la mia prima richiesta arrivò da una donna che era intenzionata a far ingelosire il marito. Una signora difficilmente chiama solo per sesso”.
Questo, chiaramente, non vuol dire che non si arrivi anche a un contatto fisico, “ma diciamo che è una conseguenza dello star bene insieme” prosegue. Il target delle sue clienti? “Si muove dai 30 ai 60 anni ma ho anche conosciuto ragazze maggiorenni che mi chiedevano di perdere la verginità”. Ma quanto costa un incontro con Roy? “La tariffa media per incontro è di 500 euro più spese di viaggio e cambia in base alla situazione”. Ci sono infatti casi che si rivelano molto fruttuosi: “Le donne mature sono davvero generose. Una signora di 80 anni mi aveva chiesto di vivere alcuni momenti di svago dopo la morte del marito: era rimasta talmente soddisfatta che una volta mi alzò la cifra del compenso da 1.500 a 2.500 euro” conclude.