La grandine continua a flagellare il centro-nord Italia. Dopo i danni e i feriti provocati in Veneto, i fenomeni estremi hanno iniziato a colpire varie zone della Lombardia e della Romagna, già devastata dall’alluvione, provocando danni e almeno 17 feriti. Nella notte tra venerdì e sabato il disastro peggiore si è registrato nell’Alto Cremasco, in provincia di Cremona: vento e grandine, con chicchi grandi come palline da tennis. Poi decine di alberi sradicati e crollati sulle auto, allagamenti, cartelli divelti, blackout, vento a 80 chilometri all’ora, decine di vetture danneggiate, centri abitati irraggiungibili proprio a causa dalle piante cadute sulle strade. I residenti hanno parlato di 40 minuti da incubo, fra l’1.30 e le 2.10 della notte. Dieci i paesi colpiti. Vigili del fuoco e Protezione civile hanno lavorato al massimo degli organici, con i sindaci dei comuni coinvolti in prima linea. Pesanti i danni alle strutture e all’agricoltura.

Sabato pomeriggio tempeste e grandine hanno colpito il Ravennate e il Ferrarese, zone già danneggiate dall’alluvione. Tre persone sono rimaste ferite in provincia di Ferrara e hanno necessitato delle cure del pronto soccorso a causa della grandine. La tempesta si è abbattuta su Cento, Bondeno e Terre del Reno all’area sud della città capoluogo fino a Voghiera e Argenta, provocando molti danni. Delle tre persone – nessuna ferita in maniera grave – portate al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Cona, il principale del territorio ferrarese, due hanno necessitato di suture al capo. Numerose le segnalazioni per tegole, pannelli solari, coperture in generale, vetri, tapparelle e carrozzerie e cristalli di automobili che hanno subito danni anche ingenti nel corso del temporale, quando sono stati abbattuti anche rami e alberature. Colpita anche un’ambulanza, di stanza a Cento, mentre effettuava un intervento a Galliera, al confine col territorio provinciale bolognese.

Una tempesta di vento e una forte grandinata hanno colpito nel pomeriggio anche le frazioni ravennati di Savarna, Conventello, Grattacoppa e Sant’Alberto provocando altri 14 feriti. La viabilità nella zona interessata è interrotta in diversi punti e per liberare le strade dagli alberi caduti potrebbero essere necessarie alcune ore. Alberi sono presenti anche in alcuni punti della strada provinciale 24 (via Basilica) e in via Savarna dove sono caduti numerosi pini. Altre alberature sono cadute sul nido d’infanzia ‘Il grillo parlante’ di Savarna e avrebbe riportato ingenti danni anche il centro culturale di Convetello.

Purtroppo si tratta di scene già viste negli ultimi giorni: dopo l’afa arrivata su tutta Italia con l’anticiclone africano, ecco riproposto il copione dei fenomeni estremi, con rovesci di forte intensità, fulmini, grandinate e forti raffiche di vento. Anche l’estate 2023 non è immune agli effetti della crisi climatica. La prima violenta perturbazione nel tardo pomeriggio del 19 luglio ha colpito la pianura del Veneto: centodieci feriti con traumi da grandine, da cadute e da rotture di vetri. E raffiche di vento fino a 100 chilometri l’ora. Il giorno successivo altri danni e disagi in provincia di Vicenza, Rovigo e Verona. Mentre trombe d’aria e grandinate disastrose raggiungevano anche la Lombardia: la provincia di Pavia è stata tra le aree più colpite, ma sono impressionanti anche le immagini arrivate dalle aree di Saronno, Brescia e Monza Brianza, con le strade diventate improvvisamente fiumi di ghiaccio.

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