Polemica sui concerti dei Negramaro al teatro greco di Siracusa dopo che nella data del 19 luglio circa un migliaio di spettatori ha accolto l’invito del cantante Giuliano Sangiorgi a scendere dalla cavea nello spazio dell’orchestra per ballare. “Non può più accadere quanto è successo al teatro greco. Non è concepibile. Se dovesse riaccadere siamo pronti a bloccare i prossimi concerti” commenta Salvatore Martinez, sovrintendente ai Beni culturali di Siracusa.
Il gruppo salentino è protagonista di un tour nei teatri di pietra e il 22 luglio è prevista la terza data a Siracusa. “Ho convocato gli organizzatori – spiega il sovrintendente – e il manager del gruppo. Ho spiegato loro che il teatro greco di Siracusa non è un palcoscenico come tanti altri ma va rispettato. Mi hanno assicurato che non ricapiterà. Ho chiesto che venga rafforzata la vigilanza. Cose di questo genere non si possono ripetere. Per il concerto di stasera mi hanno spiegato che c’è un problema di ordine pubblico ma mi hanno assicurato che il cantante non ripeterà l’invito”. Per poter utilizzare il teatro greco è necessario rispettare una serie di prescrizioni anche in riferimento ai decibel.
A commentare la vicenda è anche il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi: “Io sono del parere che i siti archeologici debbano ospitare la musica e il teatro, ma ciò deve avvenire nel rispetto di luoghi millenari che in quanto tali sono fragili nelle loro architetture. Trovo la revoca degli altri concerti in programma eccessiva, perché si farebbe pagare ad altri spettatori colpe che non hanno. Suggerisco quindi alla Sovrintendenza di chiedere agli organizzatori di devolvere, con un accordo scritto, parte degli incassi alla tutela del Teatro Greco, come risarcimento per quello che è accaduto. Una delle canzoni del gruppo ha come titolo ‘Noi resteremo in piedi’. Ecco, spero che i Negramaro comprendano che in piedi deve restare anche il teatro“.