I ruoli sexy, i grandi amori e le svolte inaspettate che hanno cambiato la sua carriera e non solo. È una vita vissuta a mille all’ora quella di Barbara Bouchet che, alla vigilia del suo settantanovesimo compleanno, si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera in cui svela aneddoti, incontri e no inaspettati. E non rinnega nulla, nemmeno le commedie sexy: “Erano ruoli, era come dire: non ti dà fastidio fare l’assassina?”, confessa la mamma del super chef Alessandro Borghese. Che di certo non ha preso da lei la passione per la cucina: “Io non amo nemmeno mangiare: ho sempre avuto scarso appetito. Per mio figlio, non è piacevole: lascio sempre metà piatto”.
BARBARA BOUCHET, IL PUDORE E I RUOLI SEXY – La sua carriera è cominciata a Los Angeles, giovanissima, e tra i primi ruoli ce n’è uno in 007, What a way to go con Shirley MacLaine e Paul Newman, poi giri altri film con Marlon Brando e persino Star Treck. Lei che era arrivata lì appena dodicenne con la famiglia, per due anni raccoglie cotone nelle piantagioni, a poco più di venti aveva già girato una ventina di film. “Avevo possibilità di carriera, ma c’era un signore grande che mi corteggiava”, rivela. Le regala gioielli con zaffiri e rubini ma lei rifiuta: “Cercava di comprarmi, non ci è riuscito. Finché si è incavolato di brutto e ha detto che mi rovinava la carriera. Solo che l’amico che me lo aveva presentato aveva omesso di dirmi che era l’avvocato della mafia”. Così scappa a New York da lì in Italia dove il successo le esplode tra le mani: undici film girati in un solo anno, il ’72, che includevano diverse scene sexy. Ma davanti a quei copioni lei non si è mai tirata indietro: “Sono cresciuta in una famiglia in cui noi figli stavamo tutti nudi nella stessa stanza, non ho quel senso del pudore. E poi erano ruoli, era come dire: non ti dà fastidio fare l’assassina?”. Poi però ammette di aver rifiutato film che lei considerava volgari o morbosi. “Rifiutai La chiave di Tinto Brass, che fece Stefania Sandrelli e Histoire d’O che fece Corinne Clery”.
GLI AMORI, I FLIRT E LE FUGHE INASPETTATE – Nel suo curriculum sentimentale non mancano invece storie con personaggi iconici. Tra cui Steve McQueen, che liquidò con un biglietto: “Ho vissuto con lui a Malibu, tutte le mattine arrivavano amici in moto per fare colazione a casa nostra e io in cucina a fare uova, bacon, patate. Mi dissi: non è la mia vita”. Con un semplice bigliettino disse addio anche a Omar Sharif: “Vado a vivere da lui a Parigi e dice: mi raccomando, devi curare la casa, non voglio quadri, oggetti, niente in giro. E io: e che è? Un ospedale? Ho retto poco perché lui stava sempre a giocare al casino e io a casa”. La lista dei sedotti e abbandonati annovera William Shatner, il capitano Kirk di Star Trek (“ma quando me lo trovai fuori dalla roulotte senza toupet non lo riconobbi”) e pure Ron Ely, il Tarzan della serie tv: “Lo incontro sul set in Messico, alto quasi due metri, seminudo, un fisico bello come il sole. Finché siamo stati ad Acapulco, mi piaceva, poi l’ho visto vestito a Los Angeles ed è passato l’incanto”.
I GRANDI INCONTRI E QUELL’ARRESTO A LONDRA – Clamoroso poi il capitolo sui grandi incontri lavorativi che va da Michelangelo Antonioni a Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi e Monica Vitti. Ma anche Peter Sellers e Woody Allen, che conobbe sul set di uno 007, in cui interpretava Moneypenny, la segretaria dell’agente segreto. “Ci abbiamo messo un anno e mezzo a girarlo. Le scene venivano fatte, riscritte, rifatte. E Niven: l’attore con cui ho lavorato meglio, un gentleman, divertente da morire. Sono diventata amica anche della moglie. Stavo benissimo. Giravamo a Londra, mi mancava solo il sole”, racconta. Proprio a causa del sole venne arrestata: “Il giorno in cui è spuntato, mi sono sdraiata in costume a Hyde Park e sono stata arrestata”. Il più maleducato di tutti fu però Quentin Tarantino, che le diede buca a ben due appuntamenti: “Un maleducato. Ma fa niente: grazie a lui, pure a una certa età, ho guadagnato un sacco di fan in tutto il mondo”.