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Pornhub, la caduta d’immagine continua: non basta la svolta del fondo d’investimento etico

A marzo 2023 Ethical Capital Partners ha rilevato la maggioranza azionaria di Mindgeek, la società che deteneva i più importanti marchi dell’intrattenimento per adulti online, eppure l'immagine di Pornhub è in caduta libera. Ecco perché

di Davide Turrini

L’acquisizione di Pornhub da parte di una società d’investimento dai valori etici, con a capo un imprenditore della cannabis, sta facendo discutere mezzo mondo. È dal marzo del 2023 che Ethical Capital Partners ha rilevato la maggioranza azionaria di Mindgeek, la società che deteneva i più importanti marchi dell’intrattenimento per adulti online come YouPorn, Redtube, Brazzers, Men.com, Sean Cody, Trans Angels e Nutaku. Un’operazione finanziaria che ha visto in prima linea il presidente di ECP, l’italocanadese Rocco Meliambro, fondatore nel 2015 di Meta Growth, il più grande rivenditore di cannabis del Canada. Una specie di riverniciatura etica, insomma, attorno al celebre marchio di Pornhub, finito nei mesi passati al centro di polemiche riguardanti video violenti pubblicati senza consenso dai loro protagonisti.

Nonostante la vagonata di materiale sul tema presente in rete sia pressoché infinita, l’accusa al gigante del porno online aveva portato all’interruzione del servizio di pagamento da parte dei più grandi colossi bancari come Visa e Mastercard. Probabile che l’operazione “pulizia” garantita da Pornhub non sia bastata perché ECP sembra essere proprio il Mr.Wolf nell’ambito degli investimenti finanziari dove bisogna rilanciare valori etici alla base delle proprie tipologie di “prodotto” aziendale. Meliandro dopo l’acquisizione aveva dichiarato: “Ethical Capital Partners cerca opportunità di investimento in settori che richiedono una leadership etica basata su principi. La nostra filosofia è radicata nell’identificare società che hanno il potenziale per creare rendimenti interessanti su un buon orizzonte temporale. Riteniamo che l’industria dell’intrattenimento per adulti sia influenzata dall’evoluzione delle opinioni pubbliche e degli approcci normativi e che sia giunto il momento di far evolvere questo business”.

Qualche mese è passato, ma la bufera sul mondo Mindgeek si è forse attenuata ma non è mai del tutto cessata. Prima il documentario The Money shot su Netflix, carotaggio in profondità sulle accuse di video caricati senza consenso dei protagonisti, notizia venuta alla luce mondiale per un lungo articolo pubblicato dal New York Times. Il documentario non mette proprio in buona luce il portale di porno free più celebre al mondo, anche se mostra la complessità nel gestire materiale pornografico online pur con tutta la buona volontà dei gestori dei siti v.m.18. Come se non bastasse, anche Al Jazeera si è scagliata contro quella che ha definito “una riabilitazione della reputazione”. L’autrice dell’articolo, Laura McBride, che lavora in un centro che raccoglie testimonianze di vittime di stupri, ha scritto: “ECP ha dichiarato che parlerà con i gruppi di difesa delle vittime. Bene, ECP, in qualità di azienda che sostieni le vittime della pornografia, ti esorto a riconsiderare il tuo investimento in MindGeek, una società che raccoglie i suoi profitti rafforzando il degrado delle donne e perpetuando una visione razzista. Se desideri veramente essere partner etico, liberati dal trarre profitto dallo sfruttamento sessuale di donne e ragazze”.

Un’altra crociata antiPornhub, dopo l’arrivo dei nuovi padroni di ECP è spuntata con particolare virulenza governativa in Francia dove al centro della questione è finito il sempiterno accesso libero ai siti porno da parte dei minori. Per inadempienze alla legge francese, che prevede una rigida attenzione all’accesso di minori sui portali del porno, nel 2021 l’Autorità di regolamentazione delle comunicazioni audiovisive e digitali (Arcom) ha chiesto il blocco di cinque siti pornografici, tra cui Pornhub, XVideos o XHamster. Negli scorsi giorni, come riporta Le Monde, il tribunale di Parigi ha rinviato la decisione (del blocco ndr) in attesa dell’esame da parte del Consiglio di Stato sui ricorsi avversi al decreto attuativo che specifica le modalità di azione di Arcom per sanzionare i siti che non impediscono ai minori l’accesso a siti pornografici”. “Il tribunale emetterà il suo verdetto, spero che sia esemplare e che bloccherà questi cinque siti, in modo che, d’ora in poi, i siti pornografici verifichino l’età dei loro visitatori” , ha dichiarato il ministro responsabile per la transizione digitale, Jean-Noël Barrot, in prima linea su questa nuova battaglia etica nonostante il nuovo corso di ECP.

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