Gli esperti indagano su quanto sta avvenendo nelle acque della Florida
Al largo della costa della Florida il comportamento di alcuni squali fa temere che possano essere consumatori, loro malgrado, di droga. Sono i cosiddetti “squali cocainomani“, caratterizzati da una fame fuori dal normale e un insolito avvicinamento agli esseri umani dai quali generalmente si tengono alla larga, come nel caso dello squalo martello.
Nell’ambito del documentario di Discovery Channel “Cocaine Sharks” in onda il 26 luglio verranno esaminate le voci, vecchie di decenni, di esemplari che vengono in contatto con la droga gettata nelle acque della Florida. D’altronde si sa che tutto ciò che usiamo e immettiamo nei nostri corpi finisce poi nei corsi d’acqua “e queste forme di vita acquatica da cui dipendiamo per sopravvivere sono quindi esposte a questo”, ha affermato la dott.ssa Tracy Fanara, ingegnere ambientale e membro principale del gruppo di ricerca. Fanara e il biologo marino britannico Tom Hird hanno osservato particolari comportamenti da parte degli squali: chi si avvicina ai subacquei dai quali in genere nuota lontano, chi nuota in tondo o zigzagando e chi, ancora, sembra inseguire prede inesistenti come se avesse le allucinazioni.
Non è un mistero che dalla Florida passino grandi quantità di droga che arrivano dal Sud America negli Stati Uniti. Succede quindi che pacchi di cocaina avvolti nella plastica si disperdano in mare o vengano gettati tra le acque da trafficanti inseguiti dalle forze dell’ordine diventando “nutrimento” per chi abita proprio quelle acque.