Dopo quasi due mesi di sciopero e presidio davanti ai magazzini di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio, 25 lavoratori della logistica in agitazione sono stati licenziati dall’azienda RL2 che gestisce le consegne e il montaggio dei prodotti del mobilificio. Mentre il Si Cobas continua a chiedere un’apertura rispetto alla richiesta di rispetto del contratto nazionale per facchini, autisti e montatori (anziché quello ‘multiservizi pulizia’ che viene applicato ai lavoratori in sciopero), da parte dell’azienda non sembra esserci alcun interesse a presentarsi ai tavoli istituzionali convocati in Regione e, anzi, con i suoi camion ha occupato da una settimana la piazza del Comune di Campi Bisenzio per contestare all’amministrazione la scelta di schierarsi dalla parte dei facchini in sciopero. Così, a pochi metri di distanza ma in modalità completamente pacifiche, si sono confrontate la “piazza” dei dipendenti della cooperativa RL2 (una quindicina di persone che chiedono l’interruzione dello sciopero, in quanto a causa delle proteste l’azienda ha deciso di fermare le consegne) e il corteo partecipato da un migliaio di persone che hanno risposto alla richiesta di solidarietà dei lavoratori in sciopero organizzati dal Si Cobas.
“Operai licenziati via comunicato stampa, colpevoli di aver scioperato e rivendicato i propri diritti – denunciano dal sindacato di base – scene vergognose di un’azienda che blocca la piazza comunale invocando un presunto ‘diritto a sfruttare’ e che diserta un tavolo di trattativa istituzionale. Caporali e capetti che provano a ricattare lavoratori e istituzioni, che chiedono solamente i rispetto dei diritti sul lavoro, un salario dignitoso e rispetto della sicurezza”. Al presidio aziendale davanti alla piazza del Comune prevale l’imbarazzo: “Certo che i nostri colleghi hanno diritto a scioperare – spiegano – ma ora che l’azienda ha sospeso le consegne, rischiamo di rimetterci anche noi che avremmo continuato a lavorare”. Turni oltre le 12 ore al giorno senza “marca-tempo”, straordinari non pagati, contratto di lavoro inappropriato alle funzioni svolte? Su questo preferiscono non rilasciare dichiarazioni neanche i responsabili presenti in piazza: “Non è il nostro ruolo, a quanto ci risulta l’azienda lavora in piena regola, chiediamo solo di tornare a consegnare”. Un muro contro muro che non sembra destinato a finire a breve: “Ci fermeremo quando l’azienda accetterà a sedersi ai tavoli istituzionali e accettare almeno il compromesso di un sistema di timbratura ‘marca tempo’ – spiega Sarah Caudiero del Si Cobas – ma fino a quando non ci sarà apertura al dialogo andremo avanti con il presidio davanti ai cancelli e con la protesta che portiamo avanti anche per i lavoratori che non hanno il coraggio di esporsi, spesso vittime dei ricatti dei caporali che li hanno fatti assumere”.