Sogno americano, relazioni pericolose e questioni Lgbt, il tutto condito da tonnellate di maquillage e glitter. Questi gli ingredienti fondamentali di Glamorous, allegra serie tv Cbs disponibile su Netflix da qualche settimana, che sta facendo scalpore per essere una pioniera nel suo genere: un giovane non binario come protagonista, il ritorno di una star della tv come Kim Cattrall (l’intramontabile Samantha Jones di Sex and the city) e i temi rainbow al centro della storia.
Il protagonista è Marco Mejia (Miss Benny), volto social nel settore beauty e commesso in un negozio di trucchi, che un giorno incontra a lavoro Madolyn Addison, ex modella e ora imprenditrice nel mondo della cosmesi. Lei resta affascinata dall’esperienza e dall’autenticità del ragazzo, e lo assume come secondo assistente nella propria azienda, Glamorous by Madolyn. Qui Marco inizia a rimboccarsi le maniche: tenta di superare le prime gaffe sul lavoro, oltre a doversi districare tra Ben, il designer nerd che si prende una cotta per lui; Chad, il figlio tutto muscoli e poco cervello della titolare; Venetia, la prima assistente di Madolyn, che per un malinteso senso di fedeltà aziendale finirà per combinare un guaio enorme.
Grazie alle sue idee fresche, Marco riesce a rinnovare la mission dell’azienda attirando su di sé invidie e chiacchiericcio, finché per la fretta dimentica su un Uber già occupato alcuni prototipi per una nuova campagna pubblicitaria e per questo viene licenziato. Grazie ai social (santi subito!) riesce a recuperare tutto il materiale e anche a conoscere l’altro passeggero dell’auto, Parker, con cui inizierà un legame particolare.
La serie, il primo drama comedy a tema make up, preme sulle questioni rainbow con una certa insistenza: lo spettatore italiano non è abituato – e credo che pure per gli Usa si tratti di una novità – a vedere rappresentato quasi ogni aspetto della comunità Lgbt, ma così anche gli spettatori più giovani e in qualche modo ‘isolati’ nella vita reale possono trovare una reale rappresentazione del loro mondo e identificarcisi. Marco, il protagonista, è un ragazzo non binario che ama indossare tacchi e abiti femminili e passa più di un’ora al giorno a truccarsi; Venetia è una ragazza nera e lesbica, ambiziosa e stakanovista. Chad e Parker, che interpretano i ruoli del tipico maschio bianco gay dal fisico scultoreo, sono in realtà lontanissimi per apertura mentale e capacità di gestire le emozioni. Lo stesso vale per Madolyn e Julia Mejia, l’avvocata mamma di Marco che si ritroverà a lavorare con lui: due donne diverse per estrazione sociale ed esperienze di vita, che sapranno però mettere a frutto il loro passato per affrontare gli errori e andare avanti nonostante tutto.
Ben invece interpreta il timido ragazzo gay che preferisce un approccio vis à vis alle dark room: una boccata d’ossigeno per lo spettatore della generalista. Tutto il contrario degli amici di Parker, molto più concentrati su feste e palestra, e delle bellissime drag queen che amano i lustrini e le paillettes – ma che sanno anche rivelarsi ottime confidenti quando necessario. Forse il tallone d’Achille della serie sta proprio nel voler accontentare tutti i gusti: c’è spazio per i social e per i videogiochi, per le atmosfere da manga giapponese e per le spy story, per i grattacapi lavorativi e per i sogni ad occhi aperti. Ma resta il fatto che Glamorous è una serie per chiunque e se chiunque dal proprio divano può sentirsi in qualche modo incluso e coinvolto – soprattutto ora che passato il mese del Pride le aziende smantellano la loro patina di rainbow-washing – e si torna alla triste realtà nostrana. Bene così!