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La Zanzara, lite Mirigliani-Parenzo. “A Miss Italia non solo le trans, anche le visibilmente rifatte non accedono”. “E come controlla? Le palpa?”

di F. Q.

Scontro rovente nell’ultima puntata stagionale de La Zanzara (Radio24) tra la patron di Miss Italia, Patrizia Mirigliani, e uno dei conduttori, David Parenzo, sullo stop all’ingresso delle concorrenti transgender, anche se operate, al concorso di bellezza.
Mirigliani lamenta che contro di lei “si è scatenata l’ira di Dio”, guadagnandosi la replica di Parenzo: “Ma, scusi, le trans operate in realtà sono donne”.
“Certo”, risponde Mirigliani.
“E allora perché non possono partecipare? – chiede il giornalista – La mia domanda è davvero ingenua: se una trans operata dai documenti risulta donna, qual è il problema? Basta, è donna. Quindi partecipa”.
“No, non è così – ribatte Mirigliani – La sua osservazione è molto semplicistica“.
“No, è logica, dottoressa – ribadisce Parenzo – Una donna operata è donna”.
“Sì, ma è una donna operata”, rilancia Mirigliani.
“E chi se ne frega – insorge Parenzo – Anche una donna rifatta è una donna operata. Non c’è nessuna logica in quello che dice“.

Mirigliani dissente: “Abbia pazienza, non è una decisione che adesso io prendo in 2 giorni e cambio tutto solo perché l’ha fatto l’Olanda“.
“Ma una trans operata è una donna”, osserva Parenzo.
“Ho capito che è una donna – replica l’organizzatrice di Miss Italia – ma deve essere una donna dalla nascita secondo il nostro regolamento”.
“Però può avere il seno rifatto”, commenta il giornalista.
“È un altro argomento – ribatte con veemenza Mirigliani – Per far accedere le trans operate devo cambiare il regolamento. E io non cambio un regolamento in corsa e faccio quello che mi dicono di fare in tutta fretta. Io mi sono rotta. Il problema non è la partecipazione di queste ragazze ai concorsi di bellezza ma è questa cosa del politicamente corretto per cui in Italia uno si deve adeguare per forza. Allora, se sono polverosa, come mi accusano, vadano in concorsi che non sono polverosi“.
Parenzo non ci sta e incalza: “Ma cosa significa che una concorrente deve essere donna dalla nascita? Non vuol dire niente. Se una si è fatta l’operazione al seno, va bene o no?”.
Mirigliani continua a replicare affermando che l’osservazione del conduttore non c’entra nulla col caso delle trans operate: “Ormai si parla di cambio di sesso come di uno che va al bar e prende un cappuccino. Se una persona ha necessità di cambiare sesso, è libera di farlo, ma anche io sono assolutamente libera di dire che voglio pensarci un attimo. Farò accedere le trans a Miss Italia solo quando diventerà una questione importante. In questo momento non la vedo una priorità rispetto a tutte le altre problematiche che ci sono nel mondo femminile”.

La polemica non accenna a diminuire e Parenzo ripete il suo appunto: “Se le donne devono essere naturali dalla nascita, lei deve anche impedire l’accesso al concorso alle signorine col seno e i glutei rifatti, perché altrimenti, signora, la sua è una minchionata, una pecionata, una buffonata. La logica ha i suoi diritti. Se una concorrente non è come mamma l’ha fatta alla nascita, dovete inserire nel vostro regolamento anche lo stop alle donne non ritoccate”.
“Allora le do una notizia – risponde Mirigliani – La miss Italia che vince nel 2023 fa con noi un accordo secondo cui nell’anno in cui è miss Italia non può trasformarsi fisicamente con la chirurgia plastica. Secondo il regolamento, inoltre, le concorrenti non possono aver subito ritocchi estetici“.
“E come fa a controllarle? – chiede Parenzo – Le palpa?”.
Il battibecco poi si sposta sulla partecipazione di donne trans a Miss Olanda, concorso vinto quest’anno proprio dalla transgender 22enne Rikkie Valerie Kollé. Mirigliani liquida il nuovo regolamento olandese come na iniziativa tutta pubblicitaria, ma Parenzo replica: “No, signora, l’iniziativa dell’Olanda è figlia del suo tempo. Ha semplicemente modernizzato una cosa che era ferma agli inizi del Novecento. Tutto qui”.

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